L’Asia chiude a due velocità. Oggi in pole position le nozze tra Fca e Psa per dar vita a Stellantis, quarto colosso mondiale dell’auto
Le Borse europee partono con il segno più in questa prima seduta del 2021. Nei primi minuti di contrattazioni in rialzo il Dax di Francoforte che guadagna quasi l’1%, bene anche il Ftse 100 di Londra e l’indice parigino Cac40 che salgono rispettivamente dell’1,57% e dell’1,49%.
Anche Piazza Affari si unisce al coro di rialzi: a Milano l’indice Ftse Mib sale di circa lo 0,6% a 22.360 punti. Tra i singoli titoli si mettono in evidenza gli industriali con Saipem (+2,59%) in testa al listino grazie ai rialzi del petrolio e STM che guadagna circa il 2% e viaggia sopra i 31 euro. Si guarda anche a Fca (+1,43% verso quota 15 euro) nel giorno in cui si terrà l’assemblea straordinaria degli azionisti per l’approvazione della fusione con Peugeot. Sul fondo del Ftse Mib si piazza il comparto bancario con UniCredit e Bper che cedono rispettivamente l’1,67% e l’1,28%, mentre Mediobanca, Intesa Sanpaolo e Banco Bpm mostrano cali inferiori all’1%.
L’apertura positiva avviene nonostante l’andamento a due velocità dell’Asia: l’indice Nikkei 225 della Borsa di Tokyo ha chiuso la prima sessione del 2021 in ribasso dello 0,68%, a 27.258,38 punti. Positivi invece gli altri listini con la borsa di Shanghai in rialzo di oltre +1%, Hong Kong +0,73%, Sidney +1,47%, Seoul in rally del 2,5%. Sotto i riflettori tuttavia il forte calo dei titoli di quelle società cinesi quotate a Hong Kong che saranno delistate da Wall Street, come confermato dall’annuncio di giovedì scorso del New York Stock Exchange. Il delisting colpirà China Telecom, China Mobile e China Unicom: la prima è scesa del 4% circa, mentre la seconda e la terza sono capitolate di oltre -3%. L’annuncio del Nyse è arrivato dopo che, lo scorso novembre, il presidente americano Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo, impedendo alle società americane di investire in aziende accusate di essere legate all’esercito cinese. La Cina ha minacciato ritorsioni. Male a Hong Kong anche i titoli delle società attive nel mercato immobiliare cinese, dopo che la People’s Bank of China ha fissato un tetto massimo per i prestiti delle banche al settore. Sell off su China Evergrande Group (-6% circa), Sunac China (oltre -7%) e China Vanke (oltre -4%).
Dal fronte macro della Cina, diffuso l’indice Pmi manifatturiero di dicembre, stilato congiuntamente dalle società Caixin e Markit, sceso a 53 punti, rispetto ai 54,9 punti di novembre. Il dato è stato inferiore ai 54,7 punti attesi dal consensus. Il Pmi rimane comunque in fase di espansione, in quanto superiore alla soglia dei 50 punti.
Nel frattempo i future di Wall Street iniziano l’anno positivi: Dow Jones +0,07%, S&P +0,10% e Nasdaq +0,07%.
Tra le commodities i prezzi del petrolio sono in rialzo in vista del vertice dell’Opec+ in programma oggi che a febbraio dovrebbe mantenere i livelli di produzione attuali. Il wit segna un +1,85% a 49,42 dollari al barile e il Brent fa +2,2% a 52,94 dollari al barile.
Nel valutario l’euro inzia l’anno in rialzo sul dollaro. Il cross tra la valuta unica e il biglietto verde è a 1,225, +0,94%, il cambio dollaro/yen è a 103,01, -0,184% e tra la sterlina e il dollaro a 1,368, +0,04%.
Per quanto riguarda gli altri dati macro, da tenere d’occhio oggi anche l’indice pmi markit di Italia, Germania e della zona euro. Inoltre stasera a mercati chiusi il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti comunica i dati relativi al mese di dicembre sulle immatricolazioni di autovetture in Italia.
di: Maria Lucia PANUCCI
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