A pesare sul sentiment è soprattutto la vittoria democratica in entrambi i rami del Congresso, che relega in secondo piano le turbolenze della capitale. Attesi molti dati macro
Apertura positiva per le Borse europee e per Piazza Affari. Il Ftse Mib, reduce dal balzo del 2,4% di ieri, segna in avvio +0,01% a quota 22.725 punti.
Tra i titoli del listino milanese, continua l’exploit di Buzzi Unicem (+1,95% a 21,92 euro) dopo il quasi +8% della vigilia con il settore costruzioni trainato dalla prospettiva di maggiori investimenti pubblici nelle infrastrutture Usa con la vittoria dei democratici in Georgia. Tra le banche Intesa Sanpaolo segna +0,2%, mentre Unicredit cede lo 0,8% dopo il balzo di +6% della vigilia sulle voci di un maggiore contributo, in termini di capitale, da parte del Tesoro per facilitare l’acquisizione di MPS. Inoltre, sempre legato all’affaire MPS, sarebbe allo studio una cessione di NPL per un valore nominale di 14 miliardi dalla seconda banca italiana ad Amco. Tra gli industriali continua il momento positivo di FCA (+0,56%), mentre cadono CNH (-1,77%) e Ferrari (-0,69%).
Gli investitori apprezzano soprattutto la conquista del Senato da parte dei Democratici, senza dare troppo peso ai disordini che si sono verificati nelle ore successive alla ratifica della vittoria elettorale di Joe Biden, con dimostranti pro-Trump che hanno invaso Capitol Hill.
In questo scenario, ieri Wall Street ha chiuso le contrattazioni tendenzialmente in rialzo, col Dow Jones a +1,44% e l’S&P 500 a +0,57%. In rosso l’indice Nasdaq dei titoli tecnologici (-0,61%), anche a causa dei positivi sviluppi sul fronte del vaccino anti-Covid e della rotazione dei mercati verso i titoli ciclici. Per la giornata di oggi i futures dei listini americani prevedono ancora una volta rialzi: il Dow Jones mostra un +0,51%, l’S&P 500 un +0,64%, il Nasdaq +0,82%.
Contrastate le piazze asiatiche: Tokyo cresce del +1,60%, Shanghai fa +0,29%, mentre perde terreno Hong Kong, a -0,46%: a contribuire alla performance in rosso, la decisione del Nyse di operare il delisting di alcune tra le principali compagnie di telecomunicazioni del Dragone.
Il dollaro non subisce gli scossoni di Washington e scambia intorno alla parità con tutti i principali competitor: la sterlina perde il -0,14% a 1,3588, l’euro scambia piatto a 1,2321. Dollaro in lieve apprezzamento sullo yen giapponese: +0,2% a 103,19.
Il petrolio continua la sua corsa nei principali indici di riferimento, beneficiando dell’onda lunga delle decisioni prese durante l’ultima riunione Opec: il Wti scambia al rialzo del +0,91% a 51,08 dollari al barile, il Brent mette a segno un +0,81% a 54,74 dollari. Oro forte:+1,03% e circa 1.925 dollari l’oncia.
Attesi per oggi numerosi dati macro che verranno rilasciati nelle principali economie globali. In Italia esce l’indice armonizzato dei prezzi al consumo di dicembre (lettura preliminare), con consenso a +0,3% su base mensile e -0,3% su base annua. Nell’Eurozona invece il focus sarà sugli indici di fiducia di dicembre: dovrebbe crescere quella economica, con consenso a 89,5 da 87,6 di novembre, migliorando a cascata tutte le altre (consumatori, industria, servizi). Sempre in Europa si attende la lettura dell’indice dei prezzi al consumo: gli esperti pronosticano un -0,2% su base annua. Negli Stati Uniti sono invece attesi in giornata bilancia commerciale e numero di sussidi di disoccupazione.
di: Maria Lucia PANUCCI
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