Si partirebbe dall’acqua utilizzando l’energia sociale per spezzare le molecole
Si parla di idrogeno verde per indicare quella sostanza, valida alternativa ai combustibili fossili, prodotta da fonti rinnovabili, che pertanto è l’elemento chiave delle strategie energetiche dell’Unione Europea. Per produrre l’idrogeno verde il processo più utilizzato è definito elettrolisi dell’acqua: consiste nell’attuazione di trasformazioni chimiche grazie all’apporto dell’energia elettrica, la quale viene prodotta tramite eolico e fotovoltaico. Una svolta nella produzione potrebbe arrivare dall’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, che ha brevettato un metodo con al centro l’energia solare.
«L’idea di partenza è quella di andare a spezzare la molecola dell’acqua attraverso la decomposizione termica – come spiega Silvano Tosti, responsabile del laboratorio Tecnologie nucleari dell’Enea – per realizzarla bisogna raggiungere i tre/quattro mila gradi». Una cosa non semplicissima. Per questo Enea ha realizzato un reattore a membrana, costituito da una camera di reazione con all’interno due diversi tipi di membrane, una in tantalio per separare l’idrogeno e una in materiale ceramico per separare l’ossigeno. L’obiettivo è abbassare le temperature: «già intorno ai 1.900 gradi – conclude Tosti – è possibile ottenere delle rese di reazione abbastanza significative».
La sfida di Enea è quella di applicare il reattore in impianti solari a concentrazione in modo da utilizzare il calore dell’energia solare, superando il gap della temperatura massima di questi sistemi che al momento non superano i 1.500 gradi.
Utilizzare questo sistema incrementerebbe l’efficienza della produzione di idrogeno verde di circa il 10%, passando dal 10% ottenibile dal fotovoltaico unito agli elettrolizzatori, al 20% ottenibile con una conversione diretta. Inoltre grazie al reattore progettato da Enea si può separare anche l’ossigeno, con un grande ritorno in termini di valore economico sia per l’industria sia per le possibili applicazioni energetiche.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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