In calo del 5%. Negli Usa il 40% degli scambi, in Italia l’1%
Secondo una ricerca di Intesa Sanpaolo il mercato mondiale dell’arte vale circa 64 miliardi di dollari, l’equivalente in euro di 52 miliardi. Le stime sono state calcolate sui basi del 2019 quindi non risentono degli influssi della pandemia.
Il Paese in cui avviene il maggior numero di scambi sono gli Stati Uniti, con il 40%, seguiti dalla Gran Bretagna e dalla Cina, mentre per l’Italia il mercato sembrerebbe essere ancora abbastanza sottotono: gli scambi nostrani coprono l’1% del mercato globale, ma le percentuali possono trarre in inganno, come spiega l’amministratore delegato di Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking, Tommaso Corcos. «Il mercato italiano può sembrare apparentemente piccolo ma in realtà non lo è – sottolinea – gli artisti italiani tendono infatti a vendere e operare sempre di più anche all’estero, così che molti collezionisti italiani comprano direttamente su piazze straniere».
A livello globale cambia molto sia la percezione di arte sia l’età degli acquirenti. All’estero per esempio la generazione di Millennials è molto influente in questo campo, mentre in Italia chi acquista opere d’arte è in genere in età più avanzata. I collezionisti italiani hanno una media superiore ai 58 anni, sono perlopiù uomini e risiedono al Nord. Naturalmente le stime sono in costante cambiamento, e per esempio la percentuale femminile è cresciuta molto negli ultimi anni, ma tendenzialmente il profilo del collezionista italiano è uomo, laureato, imprenditore, libero professionista o dirigente d’azienda. Di questi, il 94% colleziona arte contemporanea.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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