
Il motivo è l’aggiornamento delle impostazioni sulla privacy annunciato lo scorso 4 gennaio
Forse non è stata una buona idea quella di aggiornare le impostazioni legate alla privacy. Quando WhatsApp lo ha fatto è stato boom di download delle app rivali Telegram e Signal.
In questi giorni la più famosa app di messaggistica istantanea sta chiedendo ai propri utenti di accettare i nuovi termini di servizio e le norme sulla privacy. E, di fatto, si tratta di una scelta obbligata: infatti coloro che si rifiuteranno di aderire non potranno più usarla dal prossimo 8 febbraio. Si tratterà di condividere alcuni dati con Facebook che ha comprato la società nel 2014 per 20 miliardi di dollari. I cambiamenti riguarderanno però solo gli account business: «Non ci saranno cambiamenti nella condivisione dei dati con Facebook in merito alle chat non business e alle informazioni sull’account e, per quanto riguarda la messaggistica aziendale, non stiamo imponendo agli utenti di condividere i dati», ha sapere l’azienda che ha confermato di aver iniziato a mandare una notifica sull’informativa sulla privacy e i termini di servizio, ma “al solo scopo di fornire “informazioni più chiare e dettagliate ai nostri utenti su come e perché utilizziamo i dati“. Formalmente, l’obiettivo è quello di consentire agli account business una più agevole gestione delle conversazioni tra le due piattaforme.
Questa mossa però non sembra sia piaciuta molto. Dopo l’aggiornamento delle impostazioni sulla privacy, stando ai dati di Sensor Tower, riportati dalla Cnbc, nel periodo compreso tra il 6 e il 10 gennaio l’applicazione Signal è stata interessata da 7,5 milioni di download a livello globale, attraverso la Apple App Store e Google Play. Si tratta di un valore pari a 43 volte il numero di download della settimana precedente. Il boom è avvenuto anche grazie a un tweet del numero uno di Tesla, Elon Musk, che ha consigliato di scaricare l’applicazione.
Boom di download anche per Telegram, con l’applicazione scaricata 5,6 milioni di volte da mercoledì fino a domenica scorsa, stando a quanto riportato da Apptopia.
Una scelta che, in realtà, difficilmente andrà ad intaccare in maniera significativa l’audience di WhatsApp, che conta oltre due miliardi di utenti attivi nel mondo. L’effetto rete della più popolare app di messaggistica istantanea garantisce la fedeltà della maggior parte degli utenti: pochi decidono di spostarsi verso un’app dove troveranno pochi contatti. Ad esempio, in Italia gli iscritti a WhatsApp sono oltre 34 milioni. La seconda app in classifica, Telegram, ne conta 13, meno della metà.
di: Maria Lucia PANUCCI
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