
Da AstraZeneca pronte due milioni di dosi a settimana già a febbraio per il Regno Unito. Ritardi invece per l’americana Johnson & Johnson
«Il Coronavirus non andrà via e il mondo dovrà conviverci per sempre». Queste affermazioni allarmanti arrivano dal numero uno di Moderna, l’amministratore delegato Stephane Bancel, nel corso di una conferenza organizzata da JPMorgan, la JP Morgan Healthcare Conference. Secondo Bancel infatti la malattia diventerà endemica, dunque costante o spesso presente, anche se con una intensità inferiore a quella attuale.
Riguardo al vaccino prodotto dalla sua società, al momento inoculato in diverse parti del mondo e arrivato giorni fa anche in Italia, Bancel ha detto di ritenere che gli Stati Uniti si confermeranno uno dei primi grandi Paesi a raggiungere “una protezione sufficiente” contro il virus.
Intanto alcuni ricercatori dell’Ohio hanno reso noto di aver scoperto due nuove varianti probabilmente originate proprio negli Stati Uniti, oltre a quelle già individuate inglese, sudafricana e giapponese. Di queste una si è diffusa velocemente a Columbus nelle tre settimane comprese tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio.
AstraZeneca dal canto suo è sempre più attiva nella distribuzione dei vaccini anti-Covid. In attesa dell’approvazione del farmaco britannico da parte dell’Ema, che potrebbe arrivare il prossimo 29 gennaio, la casa farmaceutica d’Oltremanica ha comunicato l’aumento delle dosi della sua cura nel Regno Unito. L’obiettivo è quello di fornire due milioni di dosi alla settimana entro la metà di febbraio o anche prima. «Abbiamo rilasciato poco più di 1,1 milioni di dosi fino a oggi – ha dichiarato Tom Keith-Roach, presidente di AstraZeneca UK – e stiamo aumentando molto rapidamente».
Se le varie case, tra cui Moderna, Pfizer e Astrazeneca, stanno accelerando per produrre quante più dosi possibile nel minor tempo, non si può dire lo stesso per l’americana Johnson & Johnson, che in mattinata ha dovuto ammettere che la produzione del suo farmaco anti-Covid è in ritardo rispetto alla tabella di marcia pianificata originariamente. Ai funzionari federali degli Stati Uniti è stato comunicato che J&J è in ritardo di due mesi sui tempi di consegna previsti in origine. Entro aprile le dosi consegnate avrebbero dovuto essere più di 60 milioni, ha scritto il New York Times.
Tuttavia, è probabile che l’azienda statunitense chieda a breve l’approvazione all’Ema per il proprio candidato vaccino contro il Covid-19. A riferirlo è stato l’eurodeputato Peter Liese, responsabile per la salute dei Popolari Europei, che ha spiegato come il Commissario Ue alla Salute Stella Kyriakides abbia annunciato che l’azienda americana “potrebbe presentare la richiesta di approvazione del vaccino all’Ema già il prossimo mese“.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: