In molti hanno protestato contro i tagli decisi dell’azienda francese e per i ritardi sul lancio del suo farmaco anti-Covid
Non è un bel momento per la Sanofi tra scioperi e critiche sul suo vaccino. In molti infatti non hanno preso bene la notizia della soppressione di 400 posti di lavoro nel settore Ricerca e Sviluppo, annunciato qualche giorno fa. «Prima di un vaccino, pensano a fare soldi», ha commentato un delegato sindacale della CGT del gruppo farmaceutico francese durante uno sciopero nella sede di Marcy l’Etoile, vicino a Lione, al quale hanno partecipato circa 200 dipendenti.
Solo lo scorso anno l’azienda aveva annunciato un taglio di 1.700 posti di lavoro in Europa di cui 1.000 solo in Francia, in linea con la strategia attuata dal nuovo amministratore delegato del gruppo, Paul Hudson.
E la Sanofi non è al centro della bufera solo per questo. Nonostante sia la più grande azienda farmaceutica francese e leader mondiale nello sviluppo di vaccini, è stata a lungo criticata nelle ultime settimane a causa del lento lancio del suo farmaco anti Covid, quando altri concorrenti, come Pfizer, Moderna e Astrazeneca, hanno già iniziato la distribuzione. Il vaccino dovrebbe essere pronto solo a fine 2021, come l’azienda stessa ha annunciato.
di: Maria Lucia PANUCCI
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