Ad incidere sono: il blocco delle vendite a causa dei ristoranti in crisi, fake news sugli allevamenti e crollo dei prezzi. Coldiretti: “subito interventi mirati”
Le stalle italiane rischiano il crack a causa del Covid. Nel 2020 hanno subito perdite per 1,7 miliardi di euro tra il blocco delle vendite, con la chiusura del canale della ristorazione, e le fake news sugli allevamenti che hanno contribuito a far diminuire le macellazioni di bovini del 17,8% in un anno, mentre quelle dei suini sono crollate del 20,2%.
A lanciare l’allarme è il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, che ha scritto una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha assunto l’interim di Ministro delle politiche agricole, chiedendo un intervento immediato per dare garanzie alle imprese e salvaguardare una filiera che è strategica e centrale per tutto il sistema agroalimentare nazionale. «Le misure di contenimento e la chiusura parziale o totale del canale della ristorazione e dell’Horeca – scrive Prandini – stanno penalizzando tutto il settore agroalimentare, che in quelle attività vede lo sbocco del 30% della produzione, con un impatto particolarmente pesante per il settore della zootecnia da carne dove quasi due allevamenti su tre (63,6%) hanno avuto un impatto economico negativo dalla pandemia. Il calo della domanda ha causato il crollo dei prezzi di vendita, mandando in sofferenza soprattutto le razze storiche italiane, come Piemontese, Marchigiana e Romagnola, e gli interi territori ad esse legati».
Da qui la richiesta al Governo di interventi tempestivi e mirati per risollevare un settore che attualmente è in profonda crisi. «Riteniamo indispensabile – spiega ancora Prandini – un confronto attraverso un tavolo nazionale di filiera per poter costruire le risposte che servono ai nostri allevatori. Coldiretti e Filiera Italia stanno già lavorando su nuovi progetti di investimento per la zootecnica sostenibile che potranno contribuire al grande sforzo di ripresa del Paese attraverso le risorse europee di Next generation EU e il Recovery Plan. L’emergenza di oggi però mette a rischio troppi allevatori per attendere l’orizzonte temporale del Recovery».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: AGI
Ti potrebbe interessare anche: