
Lo studio del Boston Consulting Group
C’è stato un tempo in cui Apple, Amazon e Facebook erano solo nomi di progetti che non conosceva quasi nessuno. Per questo motivo oggi si presta così attenzione ai potenziali colossi di domani, quelle aziende che crescono con un ritmo tale da far pensare che potrebbero essere i prossimi protagonisti del campo digitale.
Il Boston Consulting Group ha analizzato le Tech Challengers, società selezionate per modelli di business innovativi e di successo nei mercati considerati emergenti, e ne ha tracciato una mappatura per capire quali di queste potrebbero sottrarre il primato globale ai Big americani e cinesi.
Si tratta di aziende che hanno sede in diversi Paesi in tutte le principali regioni del mondo, dalla Cina all’India passando per Israele, Sud Corea e Russia, ma anche Est Europa, Africa, Turchia e America Latina. Due terzi operano in ambito B2C con app e servizi ai consumatori mentre un terzo nel B2B, servizi diretti alle imprese. Crescono 6 volte più velocemente rispetto alle concorrenti nelle economie sviluppate e il fatturato è in aumento del 70% ogni anno.
Tra le altre, spiccano Sea Group, uno sviluppatore di videogiochi online di Singapore, i pagamenti digitali della kenyota M-Pes, e le assicurazioni dell’indiana PolicyBazaar. Si tratta di realtà che nascono come start up perlopiù, costole di grandi conglomerati: Ovo, app di servizi finanziari digitali indonesiana, oppure Good Doctor, una piattaforma di telemedicina cinese.
Le Tech Challengers nascono per offrire soluzioni innovative a problemi specifici dei mercati emergenti, come l’indiana Byju’s che ovvia alla mancanza di scuole nelle aree rurali del Paese con un’app per l’istruzione digitale. Oppure la sudcoreana KakaoBank, una fintech con sistemi di pagamento innovativi e su misura di cliente.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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