
Ieri i listini americani hanno subito il peggior crollo da tre mesi. Focus ancora sulle trimestrali dopo i risultati record per Apple. Attesi diversi spunti macro
Apertura al ribasso per i mercati europei. Nei primi minuti di contrattazioni il Dax di Francoforte cede lo 0,75%, mentre il Ftse 100 di Londra e il listino parigino Cac40 lasciano sul terreno rispettivamente lo 0,61% e lo 0,56%.
Anche Piazza Affari parte con il freno a mano tirato. A Milano l’indice Ftse MIb ha cominciato la giornata in negativo e ora sta accelerando al ribasso dell’1,3% a 21.387 punti. Tra i migliori titoli del listino milanese due big del comparto oil Tenaris e Saipem che avanzano rispettivamente di circa il 2,6% e dell’1,1% nonostante i cali di oggi delle quotazioni del petrolio. Ribassi, invece, superiori al 3% per Amplifon, DiaSorin e Stellantis.
Questo in reazione al forte sell-off registrato nelle piazze americane. Ieri Wall Street ha chiuso con fortissimi ribassi: il Dow Jones (-2,05%) e l’S&P 500 (-2,57%) hanno terminato le contrattazioni entrambi sui minimi da ottobre e anche il Nasdaq (-2,61%) ha chiuso in territorio fortemente negativo.
Giornata in profondo rosso anche per i listini asiatici: Tokyo mette a segno un -1,53%, ma fanno ancora peggio Shanghai (-1,64%) e Hong Kong (-2,18%). E per oggi sono previsti ancora una volta in calo i Futures dei principali indici americani.
Anche oggi giornata di trimestrali delle grandi aziende tech: ieri Apple ha riportato i dati finanziari relativi agli ultimi tre mesi del 2020, con un fatturato che ha toccato nel trimestre il nuovo record assoluto a 111,4 miliardi di dollari (+21% su base annua), e utili pari a 28,7 miliardi, grazie soprattutto alla crescita della vendita di iPhone in Cina.
Intanto continua lo scontro tra Ue e aziende produttrici sulle consegne del vaccino anti-Covid. Ieri la Commissione europea ha minacciato di rendere pubblico il contratto con AstraZeneca, chiedendo il rispetto degli accordi assunti a suo tempo.
Perdono terreno le commodities: il prezzo del petrolio è in calo in entrambi i listini di riferimento, col Wti che registra un -0,68% a 52,49 dollari al barile e il Brent che procede con un andamento analogo, -0,68% a 55,43 dollari. Dal canto suo l’oro scambia al -0,54% e circa 1.853 dollari l’oncia. Dollaro forte ma vicino alla parità rispetto alle valute concorrenti. L’euro perde il -0,07% sul biglietto verde, scambiando a 1,21, mentre la sterlina di deprezza del -0,1% a 1,3673. Divisa americana in crescita del +0,18% (cambio a 104,28) nei confronti dello yen giapponese.
In Italia oggi è prevista la pubblicazione dell’indice di fiducia dei consumatori e delle imprese manifatturiere di gennaio. A livello europeo arriveranno invece i dati sull’indice di fiducia economica, mentre negli Usa sarà comunicato il valore del pil del quarto trimestre, con una stima di crescita su base trimestrale del +4,4%. Occhi puntati anche sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione: gli analisti ne prevedono 875 mila.
di: Maria Lucia PANUCCI
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