
Pesano i ritardi nelle vaccinazioni in Europa e le incertezze sul piano Biden da 1.900 mld. Oggi attesi diversi spunti macro
Avvio in rosso per le Borse europee in questa ultima seduta della settimana. Nei primi minuti di contrattazione il Dax fa -1,43%, Cac40 -1,46%, Ftse100 -1,47%. Forti vendite in avvio anche a Piazza Affari. L’indice Ftse Mib cede l’1,65% a 21.555 punti. Sul parterre milanese perdite consistenti per Stellantis (-2,77%), così come per le banche Unicredit, Intesa e Bper tutte con ribassi nell’ordine del 2%.
A pesare sono sempre i ritardi nella campagna di vaccinazione in Europa. Intanto nella notte è arrivato l’annuncio dell’efficacia all’89,3% del vaccino Novavax su test di fase 3 condotti in Gran Bretagna. Il ritrovato funzionerebbe, secondo la società biotech Usa, anche sulla variante inglese all’85,6%. Il titolo è salito di oltre il 26% negli scambi notturni dell’afterhours sul Nasdaq dove è quotato. Il premier inglese Boris Johnson ha detto di essere pronto a fare scorta di 60 milioni di dosi.
Nel frattempo si attende per oggi il via libera dell’Ema al farmaco targato AstraZeneca dopo gli scontri con l’Europa dei giorni scorsi sui previsti slittamenti nelle consegne. E lo stabilimento della Pfizer di Puurs, in Belgio, è tornato ai pieni livelli di produttività dopo aver registrato un calo dell’8% nelle ultime due settimane. Secondo le previsioni di Pfizer il calo precedente dovrebbe essere compensato da un aumento della produzione entro la metà di febbraio, il che dovrebbe consentire di rispettare le spedizioni pattuite con l’Unione Europea per il primo trimestre del 2021.
Ad aumentare l’incertezza ci sono anche i picchi di infezione nel Vecchio Continente e in Asia e i negoziati prolungati a Washington sul pacchetto di aiuti fiscali proposto dal presidente Joe Biden.
In questo contesto la volatilità continua a tenere banco con i future Usa che al momento sono in negativo (Nasdaq -1,29%, S&P -1,1% e Dow Jones -0,94%) mentre ieri i listini americani hanno brillato. In rosso anche l’Asia (Nikkei -1,89%, Shanghai -0,77% e Hong Kong -0,56%).
Nel valutario il cambio euro/dollaro tratta in calo dello 0,14% a 1,21, il cross dollaro/yen è a 104,49, +0,27% e quello tra sterlina e dollaro viaggia a 1,371, -0,029%. Tra le commodities il petrolio Wti cede lo 0,21% a 52,23 dollari al barile e il Brent perde lo 0,04% a 55,51 dollari al barile. L’oro guadagna lo 0,35% a 1.844 dollari l’oncia.
Sul fronte macro la Francia ha già comunicato in pre-apertura che il pil 2020 in base alle statistiche dell’Insee è diminuito dell’8,3% a causa dell’emergenza sanitaria, dopo un’espansione dell’1,5% nel 2019. Nel quarto trimestre l’attività ha subito una nuova contrazione, -1,3% su base trimestrale dopo una fiammata positiva nel terzo trimestre, +18,5%, ma meglio delle attese del consenso di -4,1%.
In agenda ci sono anche i prezzi alla produzione di dicembre in Italia, il tasso di disoccupazione tedesco di gennaio e il pil preliminare tedesco del quarto trimestre, poi dagli Usa arriveranno i dati sul deflatore di dicembre e sulla fiducia dei consumatori di gennaio.
di: Maria Lucia PANUCCI
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