
Lavoratori, sindacati e imprese di trasporto ferroviario in attesa di scoprire le novità
La fusione tra Alstom e Bombardier è stata completata venerdì 29 gennaio, dopo il tentativo fallito di fusione tra la canadese Alstom e i tedeschi di Siemens. Con l’incontro con la multinazionale francese Bombardier, è nato il secondo costruttore ferroviario al mondo dopo la cinese Crrc, con un fatturato di 15,7 miliardi di euro e un portafoglio ordini aggregato pari a 71,1 miliardi di euro. Oggi, Alstom ha 75 mila impiegati in 70 Paesi diversi e si attendono notizie circa le novità che verranno introdotte post fusione in tutto il mondo.
Anche in Italia i fari sono puntati sulla fusione. Lo stabilimento Bombardier di Vado Ligure, in provincia di Savona, specializzato nel cargo ferroviario, conta 480 lavoratori e a settembre ha acquisito l’importante commessa della costruzione delle motrici dei 23 convogli Zefiro Hitachi, treni ad alta velocità destinati alla Spagna.
Alstom ha in Italia quasi tremila occupati ed è una delle principali realtà industriali italiane nel settore ferroviario. Un’azienda riconosciuta come leader nel mercato, che produce treni da 160 anni, sistemi di trazione da 60 e conta 8 siti, 31 depositi e due centri strategici a Savigliano in provincia di Cuneo e a Bologna. Inoltre è fornitore di Italo, concorrente di Trenitalia.
Il principale concorrente di Alstom in Italia è la giapponese Hitachi Rail, partner di Bombardier Transportation nella progettazione e fabbricazione del Frecciarossa. L’Antitrust europeo ha confermato il trasferimento dei diritti di proprietà intellettuale di Alstom su Italo a Hitachi, per non entrare in concorrenza con Bombardier e Gruppo Fs e interferire con la fusione.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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