
Ma il colosso svedese avverte: “in autunno un nuovo vaccino contro le varianti”. Il Papa ha avuto la seconda dose. Nel Lazio un over 80 su tre si è già prenotato
La Svizzera non autorizza il vaccino di AstraZeneca. L’autorità locale che regolamenta l’uso dei farmaci ha dichiarato che i dati su questo farmaco anti-Covid non sono sufficienti per dare il via libera al prodotto e ha chiesto nuovi studi.
Intanto però l’università di Oxford e il colosso farmaceutico anglo-svedese hanno avviato ricerche per la produzione di una nuova versione del loro vaccino tarata in modo più specifico sulle varianti del virus e che dovrebbe essere pronta in autunno. Lo hanno annunciato Andrew Pollard, responsabile del progetto vaccinale nell’ateneo britannico, e Mene Pangalos, vicepresidente esecutivo di AstraZeneca con delega su ricerca e sviluppo.
Papa Francesco ha ricevuto la seconda dose. Come stabilito, a tre settimane dalla prima somministrazione, che risale al 13 gennaio, il Santo Padre è tornato nell’ambulatorio allestito nell’Aula Paolo VI per completare il processo di immunizzazione dal virus.
Nel Lazio è boom di prenotazioni online degli anziani. In pratica un over 80 su tre ha già la prima e la seconda dose prenotata, conosce il luogo e la data in cui avverrà la vaccinazione. E questo a soli due giorni dall’attivazione del sistema.
In Puglia l’assessore alla Salute, Pierluigi Lopalco, fa sapere che con la carenza di dosi entro marzo si riuscirà a stento a vaccinare gli over 80. In Umbria sono state somministrate il 97,4% delle dosi finora consegnate, confermandosi così tra le prime Regioni italiane come utilizzo dei vaccini.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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