
Secondo le stime di Coldiretti sono il +14% le imprese agricole guidate da under 35
L’agroalimentare è un comparto dell’economia italiana che continua a richiamare giovani. È quanto emerge da un rapporto di Coldiretti, che dimostra come dal 2015 al 2020 le imprese agricole guidate da giovani sotto i 35 anni sono aumentate del 14%. Si tratta di un esercito di circa 55mila imprenditori agricoli, che hanno portato l’Italia tra i primi posti nella classifica per numero di imprese condotte da giovani (ne abbiamo parlato qui).
Tra le aziende agricole fiorite negli ultimi anni c’è la cooperativa Nido di seta a San Floro, in Calabria, un connubio di tradizione e modernità. Il fondatore, Domenico Vivino, porta avanti la produzione di seta con certificazione biologica partendo dall’allevamento di gelsi e bachi da seta, ovvero insetti ormai estinti in natura che l’uomo recupera attraverso le uova e la loro incubazione. Per sopravvivere alla pandemia, Vivino ha realizzato l’iniziativa Adotta un gelso, con cui viene data la possibilità alle persone di curare una pianta a distanza: un modo utile per farsi conoscere, anche, visto che la pandemia ha bloccato i flussi turistici.
Tra le valli del Mezzano in provincia di Ferrara sorge l’azienda del brand Quin, azienda fondata da un ex ingegnere edile, Sebastiano Tundo, che coltiva quinoa, tra i pochi in Italia ad aver avviato questa coltivazione. Tundo ha investito nell’ammodernamento dell’azienda agricola per rendersi competitivo, anche se non nega il grande lavoro che c’è dietro e il dispendio di tempo che ne è conseguito.
A Cuneo sorge l’azienda agricola Cavagnero, il cui proprietario è Stefano, 26 anni: «il nostro cavallo di battaglia è l’asparago», afferma. L’azienda produce prodotti ortofrutticoli e grazie ad essi è riuscita a rimanere in piedi nonostante la crisi. Ma il covid non è l’unica cosa della quale preoccuparsi: per poter rimanere a galla queste aziende hanno bisogno dei fondi, nazionali ed europei, e per ottenerli bisogna imparare a destreggiarsi con una burocrazia spesso labirintica. «In agricoltura non si producono ormai solo pere e mele – conclude Cavagnero – ma anche documenti».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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