
La Borsa di Tokyo chiude a record in più di 30 anni. Il focus rimane sulla politica italiana. La produzione industriale tedesca batte il consenso. Il petrolio è forte
Avvio positivo per le Borse europee, dopo le buone performance di Wall Street e del listino di Tokyo. Sul mercato gli investitori guardano al piano di stimoli Usa, ma al tempo stesso non perdono di vista la stagione degli utili (che questa settimana entra nel vivo in Europa e a Piazza Affari) e l’evoluzione del virus. E così, nei primi minuti di scambi prevalgono gli acquisti con il Dax di Francoforte che avanza dello 0,7%, mentre il Cac40 di Parigi e il listino londinese Ftse 100 salgono rispettivamente dello 0,57% e dello 0,46%.
Anche Piazza Affari avvia gli scambi in territorio positivo, proseguendo i guadagni della scorsa settimana. Nei primi minuti di contrattazione l’indice Ftse Mib sale dello 0,9% in area 23.300 punti. Tra i titoli del paniere principale spiccano le banche con Bper Banca che guida il comparto con un balzo in avanti del 4,8%, proseguendo i guadagni della scorsa ottava. La seguono Banco Bpm e UniCredit con rialzi intorno al 3,5%. Acquisti anche su Saipem che avanza di oltre tre punti percentuali. Sul fronte opposto, invece scivolano sul fondo del listino Snam e Atlantia con un debole -0,3%.
L’Asia è mista. L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione con un balzo del 2,12% a 29.388,50 punti, valore di chiusura massimo dall’agosto del 1990, dunque in quasi 31 anni. La borsa di Shanghai sale di oltre +1%, Hong Kong fa +0,32%, Sidney +0,59%, Seoul -0,79%. Gli investitori stanno monitorando in particolar l’andamento dei giganti tech, dopo il rilascio di una nuova guideline anti-monopoli nel corso del weekend. Nel frattempo, crescono le contrattazioni di mattinata sui Futures degli indici di Wall Street, preannunciando la miglior settimana da novembre. Si riparte dal Dow Jones che ha chiuso a +0,30%, con l’S&P 500 a +0,39% e il Nasdaq a +0,57%.
Continua a rafforzarsi il petrolio, che nell’indice Wti sfonda il valore di 57 dollari al barile, salendo del +0,93% a 57,38. Bene anche il Brent, in aumento del +0,81% a 59,82 dollari. Oro abbastanza stabile, ma in lieve rialzo, a 1.814 dollari l’oncia. Dopo un’ultima settimana turbolenta l’argento scambia a +0,32% e 27,105 dollari.
Stabili le valute. Il cambio euro dollaro si attesta intorno alla parità a 1,2038 e lo stesso vale per la sterlina, piatta a 1,3728 rispetto al biglietto verde. Divisa americana in leggero rialzo nei confronti dello yen giapponese (+0,13%) a 105,50 dollari.
In Italia l’attenzione rimane sulla politica, con il premier incaricato Mario Draghi che a partire da oggi si appresta a iniziare un secondo round di incontri per spiegare il suo piano di azione per la formazione di un nuovo Esecutivo (leggi qui).
Il calendario macro odierno prevede poi diversi dati. A cominciare dalla produzione industriale in Spagna e l’indice Sentix che misura la fiducia degli investitori nella zona euro. È inoltre prevista la presentazione del report annuale Bce al Parlamento europeo da parte del presidente dell’istituto centrale di Francoforte, Christine Lagarde. Prima dell’avvio delle contrattazioni in Europa è stato pubblicato il dato sulla produzione industriale tedesca. Nel dettaglio il dato è rimasto invariato a dicembre su base mensile rispetto al +1,5% della passata rilevazione (dato rivisto da +0,9%). Il mercato si attendeva un dato pari a +0,3%.
di: Maria Lucia PANUCCI
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