
E’ il peggior crollo dal ’90. Per l’auto produzione cala del 15,3%
L’effetto Covid si fa sentire pesantemente sulla produzione industriale. Il 2020 si è chiuso infatti con un crollo della produzione dell’11,4% su base annua, il secondo peggior risultato dall’inizio della serie storica (che parte dal 1990), dopo la caduta registrata nel 2009.
Secondo i dati diffusi dall‘Istat l’indice destagionalizzato ha mostrato un calo dello 0,2% rispetto a novembre, corretto per gli effetti di calendario, mentre l’indice complessivo ha registrato in termini tendenziali una flessione del 2% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 21, contro i 20 di dicembre 2019).
«La flessione – ha spiegato l’Istituto di statistica – è estesa a tutti i principali raggruppamenti di industrie e, nel caso dei beni di consumo, è la più ampia mai registrata. Il progressivo recupero dopo il crollo di marzo e aprile ha subito una battuta d’arresto nei mesi recenti, impedendo il ritorno ai livelli produttivi precedenti l’emergenza sanitaria: nella media del quarto trimestre l’indice destagionalizzato è, infatti, ancora inferiore del 3,1% rispetto a febbraio 2020».
Su base annua si registra un incremento solo per i beni intermedi (+4,1%), mentre i restanti comparti mostrano flessioni, con un calo pronunciato per i beni di consumo (-9,8%) e meno marcato per gli altri aggregati (-2,1% per i beni strumentali e -0,7% per l’energia).
In sofferenza il settore auto. Nel 2020 la produzione di autoveicoli è diminuita del 15,3% su base annua (dato corretto per gli effetti di calendario). Tuttavia l’anno peggiore, per il settore, fu il 2008 con un calo del 23,4%.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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