
Nel 2019 la perdita netta era stata di 1,033 miliardi
Per il Monte dei Paschi di Siena il 2020 è un anno da dimenticare. L’istituto ha comunicato al mercato di avere chiuso l’esercizio passato con un rosso di 1,689 miliardi, mentre la perdita nel 2019 era stata di 1,033 miliardi. Un risultato, spiega la società, impattato da componenti non operative (per circa 1,305 miliardi), principalmente legate ad accantonamenti per rischi e oneri, e dalla revisione del valore delle dta (circa 340 milioni).
Osservando i conti del solo quarto trimestre 2020 Mps ha registrato un risultato operativo lordo pari a 144 milioni di euro, in diminuzione del 29% su base trimestrale, e un risultato operativo netto a 18 milioni, nonostante le rettifiche sui crediti non ordinarie legate allo scenario Covid pari a 48 milioni.
Positiva invece la dinamica commerciale del gruppo: i flussi di wealth management, sottolinea l’istituto, sono stabili anno su anno nonostante i lockdown e la raccolta diretta commerciale (conti correnti + depositi a tempo) è cresciuta di oltre 11 miliardi nel corso dell’esercizio (+17%).
Al 31 dicembre 2020 i volumi di raccolta complessiva sono risultati pari a 205,8 miliardi, con una crescita rispetto al 30 settembre 2020 di 7,8 miliardi, sia sulla raccolta diretta (+5,3 mld) sia sulla raccolta indiretta (+2,5 mld). L’aggregato risulta in crescita anche rispetto al 2019 (+9,8 mld) grazie soprattutto all’aumento della raccolta diretta (+9,5 mld).
Sul fronte patrimoniale Mps ha segnalato un ratio patrimoniale Cet1 transitional (post “hydra”) pari al 12,1% contro l’8,7% richiesto dallo Srep 2021 della Bce.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/MATTEO BAZZI
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