La decisione del Governo rischia di far saltare l’intera stagione invernale. Il Piemonte valuta azioni legali
Ieri il ministro Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che ha rimandato la riapertura delle piste da sci al 5 di marzo dopo il parere sfavorevole espresso dal Cts per la circolazione delle varianti del covid (ne abbiamo parlato qui).
Ci sono stati però alcuni casi di opposizione ferma, come quella della Piana di Vigezzo in alta Ossola, dove i gestori della stazione sciistica hanno deciso di aprire gli impianti visti i costi sostenuti per organizzarsi.
La decisione sugli impianti da sci, pur condivisa dal Governo come ha rimarcato Palazzo Chigi, ha fatto alzare diverse voci contrarie, non solo in politica ma anche in economia, con Coldiretti che ha dichiarato che la chiusura degli impianti è destinata ad avere effetti non solo sulle piste da sci ma sull’intera economia che ruota intorno al turismo invernale e che ha un valore stimato prima dell’emergenza covid tra i 10 e i 12 miliardi di euro l’anno tra diretto, indotto e filiera. La chiusura adesso colpisce ulteriormente un settore che ha già subito un calo di fatturato fino al 90%.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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