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Economia

Abi, le sofferenze bancarie ai minimi dal 2009 a 20,7 miliardi di euro

Maria Lucia Panucci
16 Febbraio 2021
Abi, le sofferenze bancarie ai minimi dal 2009 a 20,7 miliardi di euro
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A gennaio i prestiti a imprese e famiglie sono in crescita del 4,5% Nel mese di gennaio i prestiti a imprese e famiglie sono aumentati in entrambi i casi del […]

A gennaio i prestiti a imprese e famiglie sono in crescita del 4,5%

Nel mese di gennaio i prestiti a imprese e famiglie sono aumentati in entrambi i casi del 4,5% rispetto a un anno fa. A dicembre
2020, per i prestiti alle imprese si registrava un aumento del 8,5% su base annua, mentre per quelli alle famiglie l’aumento si attestava al 2,3%. A dirlo è l’Abi nel suo consueto Rapporto mensile in cui sottolinea che i tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento si mantengono su livelli particolarmente bassi, sui minimi storici. In particolare il tasso medio sul totale dei prestiti è sceso al 2,27% (2,28% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007), quello sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è l’1,27% (1,25% a dicembre 2020, 5,72% a fine 2007); e infine il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è l’1,43% (1,40% il mese precedente; 5,48% a fine 2007).

Le sofferenze nette delle banche italiane, cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati con proprie risorse, sono a quota 20,7 miliardi di euro a dicembre 2020, il livello più basso da luglio 2009 e in riduzione rispetto ai 23,5 di novembre (-2,8 miliardi pari al -12,1%). Il calo è del 23,4% rispetto ai 27 miliardi di dicembre 2019 e dell’11,2% rispetto ai 31,9 miliardi di dicembre 2018. Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di oltre 68 miliardi (pari a -76,7%).

Inizio anno con il segno più per la dinamica della raccolta complessiva. Secondo quanto reso noto dall’Abi,
la raccolta in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine risulta in crescita del +8,8% su
base annua. I depositi sono aumentati, nello stesso mese, di circa 181 miliardi di euro rispetto ad un anno
prima (variazione pari a +11,6% su base annuale), mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite
obbligazioni, è scesa, negli ultimi 12 mesi, di quasi 23 miliardi di euro in valore assoluto.

di: Maria Lucia PANUCCI

FOTO: ANSA

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