L’ufficio flessibile è l’ultima frontiera del lavoro agile
Lo smart working è una realtà che si è diffusa sempre di più nell’anno della pandemia e che non dà segno di volersi arrestare. Le nuove esigenze dettate dal lavoro agile hanno portato allo svilupparsi del trend del flex office, ovvero gli uffici flessibili, su cui hanno scommesso soprattutto le grandi città, in primis Roma e Milano.
Cbre Italia ha studiato il fenomeno, pari attualmente al 6% sul mercato milanese e al 5% su quello romano. I flex office sono veri e propri uffici a tempo, che si contano nell’ampiezza di oltre 176 mila metri quadrati a Milano, in crescita negli ultimi tre anni. Sono aumentati anche gli spazi ibridi che ad oggi rappresentano il 60% dei flex office milanesi. A Roma siamo nell’ordine di 83 mila metri quadrati. Sono dati importanti per il Paese ma relativi se messi a confronto con le realtà europee in cui questo modello di business ibrido è sviluppato da maggior tempo.
Il concetto di ufficio flessibile soddisfa quelle che sono le esigenze delle persone che lavorano molto da remoto, i cosiddetti nomadi digitali, e i freelancer, ma non solo: le forme di lavoro flessibile sono sempre più sviluppate e per questo hanno iniziato a svilupparsi iniziative di co-living con spazi di co-working per coloro che vogliono suddividere la spesa di un ufficio in cui non passare la maggior parte della propria giornata.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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