
Circa l’85% dei camici bianchi ha ricevuto anche la seconda dose. AstraZeneca è al lavoro per rispettare l’impegno della sua consegna all’Italia. L’Umbria riduce le scorte per accelerare le vaccinazioni
Così come promesso da Draghi, la campagna vaccinale sta accelerando. E’ stata infatti siglata l’intesa Governo, Regioni e medici di base per portare in prima linea quest’ultima categoria nella lotta contro il Covid. E secondo quanto riferito dalla Federazione dei medici di medicina generale almeno 35 mila medici di famiglia sono pronti a effettuare le vaccinazioni nei propri studi da subito, anche perché la maggioranza è stata vaccinata, come previsto nella fase uno, e al momento circa l’85% ha ricevuto anche la seconda dose.
«Per fine marzo l’Italia dovrebbe ricevere, da inizio campagna vaccinale, 13 milioni di dosi – ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità. – La limitante di questa prima fase è stato il numero di dosi che sono state rese disponibili. Ne abbiamo avute quattro milioni e 700 mila, ne abbiamo usate circa i 3/4, rispetto ai 6 milioni indicati inizialmente, altre 7 milioni e 700 mila sono attese a marzo. Per numero di dosi somministrate e popolazione siamo il secondo paese in Ue dopo la Germania, primo per popolazione vaccinata con doppia dose».
Dal canto suo AstraZeneca afferma che sta lavorando per rispettare l’impegno di consegnare all’Italia 4,2 milioni di dosi nel primo trimestre, con l’obiettivo di superare i cinque milioni. «Con la terza consegna che è stata effettuata sabato scorso – precisa la società – siamo contenti di aver fatto arrivare già più di un milione di dosi. Per le prossime settimane sono pianificate altre tre consegne per un milione di dosi addizionali e successivamente altre consegne per raggiungere alla fine del mese di marzo il totale previsto per il primo trimestre».
Intanto l’Umbria riduce dal 50 al 30% la scorta del vaccino AstraZeneca per avviare “al più presto” la vaccinazione di tutto il personale scolastico e delle forze dell’ordine (compresi vigili del fuoco e polizia municipale). Lo ha deciso il Comitato operativo regionale. La Regione spiega che si tratta di una scelta dettata altresì dai tempi “abbastanza lunghi” (75 giorni) per la somministrazione della seconda dose, e dunque “tali da poter garantire la ricostituzione delle scorte medesime, senza compromettere il secondo vaccino“.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: AFP
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