
Scendono a 730.000 unità le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione. Gli ordini dei beni durevoli volano a +3,4% a gennaio, molto meglio delle attese
L’economia americana tenta di risalire la china. Nel quarto trimestre del 2020 il Pil degli Stati Uniti è salito del 4,1%. E’ quanto ha comunicato il dipartimento del Commercio Usa, rivedendo al rialzo il dato dal +4% inizialmente diffuso un mese fa. La crescita è stata però inferiore alle attese, visto che gli analisti avevano previsto un’espansione al tasso del 4,2%. I consumi personali sono saliti del 2,4%, a un ritmo lievemente inferiore rispetto al +2,5% stimato. La componente core dell’indice dei prezzi PCE, termometro dell’inflazione Usa, è aumentata dell’1,4%, come da attese.
Nel mese di gennaio il dato relativo agli ordini dei beni durevoli è salito del 3,4% negli Stati Uniti, molto oltre la crescita attesa dal consensus pari a +1,1%. Esclusa la componente dei trasporti, gli ordini sono aumentati dell’1,4%, il doppio rispetto al +0,7% previsto, e in accelerazione rispetto al +1,1% di dicembre. Gli ordini dei beni capitali, escluse le componenti dei settori difesa ed aereo, sono avanzati invece dello 0,5%, rispetto al +0,8% atteso, rallentando rispetto al precedente +0,7%.
Dal fronte lavoro arrivano buone notizie. Nella settimana terminata il 20 febbraio il numero dei lavoratori americani che hanno fatto richiesta iniziale dei sussidi di disoccupazione è sceso dalle precedenti 861.000 unità a 730.000 unità, facendo meglio delle 845.000 unità attese dagli analisti. La media delle ultime quattro settimane è scesa a 807.750 punti, rispetto alle 833.250 unità precedenti.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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