
L’Ue chiede di accelerare sulla campagna vaccinale. Le varianti inglese e brasiliana trovate nelle acque di scarico
«La vaccinazione è iniziata in tutti gli Stati membri e la nostra strategia sui vaccini ha garantito che tutti i Paesi Ue vi abbiano accesso. Ma anche così dobbiamo accelerare con urgenza l’autorizzazione, la produzione e la distribuzione di vaccini, nonché la vaccinazione». E’ quanto si legge nell’ultima bozza circolata della dichiarazione congiunta della videoconferenza dei leader Ue che sottolineano come le aziende debbano “garantire la prevedibilità della produzione di vaccini e rispettare i termini di consegna contrattuali“.
Nell’Ue sono state distribuite complessivamente 51,5 milioni di dosi di vaccini. In tutto sono state 29,17 milioni le somministrazioni, con il tasso di vaccinazione che è così salito all’8% (il 5% ha ricevuto la prima dose, il 3% anche la seconda). L’obiettivo resta quello di immunizzare il 70% della popolazione adulta, ovvero 255 milioni di persone.
Intanto a causa delle varianti del Coronavirus, Pfizer e Biontech stanno valutando se aggiungere una terza dose nella somministrazione del proprio vaccino e stanno studiando una nuova versione del prodotto che sia efficace contro la mutazione sudafricana del Covid-19. Lo hanno annunciato le due società farmaceutiche. Al momento il vaccino Pfizer viene somministrato in due dosi, a distanza di 21 giorni.
Le varianti inglese e brasiliana sono state individuate per la prima volta nelle acque di scarico italiane. La ricerca, prima in assoluto sulle varianti in reflui urbani in Italia e tra le prime al mondo, è stata condotta dall’Itituto superiore di Sanità in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico della Puglia e della Basilicata. I risultati dello studio dimostrano che le acque di scarico possono essere un utile strumento per valutare la circolazione delle varianti di SARS-CoV-2 nei centri urbani.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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