
Tengono i ricavi grazie alla forte domanda di prodotti per la salute e per l’igiene, legata ai lockdown
Bayer chiude il 2020 con un rosso di 10,5 miliardi di euro con svalutazioni rispetto all’utile di 4,1 miliardi dello scorso anno. I ricavi restano stabili a 41,4 miliardi, grazie alla forte domanda di prodotti per la salute e per l’igiene, legata ai lockdown.
Sui conti pesano gli effetti valutari negativi e i maxi-risarcimenti versati negli Usa per chiudere le vertenze legate al glifosato che secondo il colosso chimico-farmaceutico tedesco è sicuro mentre secondo altre ricerche può causare il cancro. Questo ingrediente è contenuto nel Roundup, il marchio di un erbicida sistemico a base di glifosato ad ampio spettro originariamente prodotto da Monsanto, che Bayer ha acquisito nel 2018. L’azienda tedesca ha detto di aver risolto circa 90 mila cause legate all’erbicida ma il gruppo stima un impatto negativo di circa 8 miliardi di euro dai pagamenti legati alle controversie.
Anche la crisi del Coronavirus ha lasciato il segno nei conti del gruppo, con le vendite di farmaci in calo poiché la pandemia ha portato a un rinvio dei trattamenti non urgenti. La divisione di Bayer produttrice di farmaci da banco ha visto i suoi ricavi aumentare di oltre il 5%. «La maggiore attenzione alla salute e alla prevenzione in relazione alla pandemia ha generato una crescita sostanziale della domanda in tutte le Regioni», ha affermato Bayer, precisando che il miglioramento si è registrato in particolare per i prodotti per la salute nutrizionale e digestiva. Allo stesso tempo, il gruppo ha notato una minore domanda di medicinali per la tosse e il raffreddore, attribuita a misure igieniche migliorate a seguito della pandemia. E c’è stato un boom per la domanda del fluidificante del sangue, campione d’incassi, Xarelto. Gli anticoagulanti sono emersi come un’opzione di trattamento per Covid-19.
In prospettiva, Bayer ha affermato di aspettarsi una “solida crescita operativa” nel 2021 e ricavi stabili. Il dividendo proposto è di 2,00 euro per azione (era 2,80 euro nel 2019).
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/FRIEDEMANN VOGEL
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