
La perdita di fatturato ha colpito la quasi totalità dei settori, risultando particolarmente marcata nelle attività più toccate dalle restrizioni connesse all’emergenza sanitaria, come quelle legate alla filiera del turismo
Crollo record del fatturato delle imprese dei servizi. Secondo quanto rileva l’Istat nel corso del 2020 si è registrata la maggiore flessione dell’indice dall’inizio delle serie storiche, ovvero dal 2001, con un calo di ben il 12,1%. Per quanto riguarda il solo quarto trimestre l’indice destagionalizzato è diminuito del 2,2% rispetto al trimestre precedente, mentre l’indice generale grezzo registra un calo, in termini tendenziali, del 7,6%.
Ad essere stati colpiti a causa della pandemia sono stati tutti i settori, con crolli più marcati nelle attività più toccate dalle restrizioni connesse all’emergenza sanitaria, come quelle legate alla filiera del turismo. Sono in controtendenza i comparti dei servizi postali e attività di corriere e dei servizi IT e altri servizi informativi, con incrementi annui rispettivamente del 4,4% e dell’1,8%.
Nell’ultimo trimestre 2020, la flessione congiunturale è stata particolarmente ampia nel settore delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (-32,8%), mentre diminuzioni più contenute si sono registrate per il commercio all’ingrosso, commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli (-1,2%), per le attività professionali, scientifiche e tecniche (-0,6%) e per i servizi di informazione e comunicazione (-0,5%). Incrementi congiunturali sono stati rilevati per il settore delle agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+6,8%) e per il trasporto e magazzinaggio (+0,2%).
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
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