Bene l’Italia e la Francia ma la crescita più grande si registra in Germania
A febbraio cresce in tutte le principali economie l’indice pmi manifatturiero. Guardando all’intera Eurozona le condizioni del settore sono migliorate al tasso maggiore in tre anni. A febbraio il dato ha raggiunto i 57,9 punti, in salita dai 54,8 di gennaio e migliore della precedente stima flash. Con la sola esclusione della Grecia, dove il rispettivo Pmi è scivolato appena al di sotto di 50, la ripresa della crescita manifatturiera osservata a febbraio è stata generale con tutte le nazioni che hanno registrato Pmi più alti rispetto a quelli di gennaio.
Partendo dall’Italia, dopo la robusta prestazione di gennaio, il settore migliora ulteriormente, con un tasso di crescita in forte accelerazione. L’indice Pmi (Purchasing Managers Index) calcolato dall’istituto IHS Markit, che con una sola cifra fornisce un quadro degli sviluppi delle condizioni generali del settore, è aumentato al livello maggiore in 37 mesi posizionandosi a 56,9 punti, in salita da 55,1 di gennaio. Si ricorda che un valore del Pmi superiore ai 50 punti indica un’economia in espansione mentre un valore inferiore rappresenta una fase di contrazione. A dettare la crescita è stata la ripresa sempre più veloce dei nuovi ordini e della produzione, aumentati per entrambi i parametri al livello più veloce da febbraio 2018.
Stesso discorso per la Francia dove la manifattura accelera al ritmo più alto da gennaio 2018. L’indice si attesta infatti a 56,1 punti, in salita rispetto ai 51,6 di gennaio.
La performance migliore si registra però in Germania, dove la manifattura è trainata da una forte domanda dall’estero. L’indice è salito bruscamente al massimo di 37 mesi a 60,7 a febbraio, dai 57,1 punti di gennaio.
di: Maria Lucia PANUCCI
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