
L’obiettivo prossimo, come confermato dal CEO, Stefano Costa, sarà quello di rendere ancora più ecosostenibile l’azienda: dall’illuminazione al carburante
Bellezza e salute: sono queste le due parole – derivate dal greco – che compongono il nome dell’azienda Promeia, la società rappresentata dal CEO, Stefano Costa, nata nel 1960 a Caronno Pertusella, in provincia di Varese.
L’azienda nasce come braccio operativo nella produzione per conto di una casa farmaceutica svizzera e si occupa di dispositivi medici di integratori alimentari e prodotti per la cosmesi. Bellezza e salute diventano quindi un binomio importante, specialmente oggi.
I loro prodotti nascono dalla qualità della ricerca poiché, innanzi tutto, devono superare precisi test quando si parla di cura della persona e di dispositivi sanitari. L’azienda, con il passare degli anni e grazie ad uno sviluppo importante, ha conosciuto un ampliamento del sito produttivo di Caronno Pertusella fino a vedere raddoppiare la superficie e permettendo l’avvio di nuove linee di confezionamento. Un altro elemento che caratterizza la Promeia è lo studio del prodotto richiesto dal cliente il quale viene seguito fino alla realizzazione dello stesso e all’immissione sul mercato: dall’idea alla realizzazione fino alla commercializzazione, in buona sostanza.
Secondo la strategia aziendale questa realtà vuole anche puntare ad una versione sempre più green: innanzi tutto l’illuminazione con energia rinnovabile e la sostenibilità nel packaging, quest’ultimo uno fra i suoi punti di forza.
Il periodo che stiamo vivendo a causa della pandemia ha permesso all’attività di crescere in maniera esponenziale tanto che la turnazione lavorativa ha registrato uno sconvolgimento con tre turni nell’arco della giornata mentre precedentemente la produttività era solo su un turno. I vertici dell’azienda hanno pensato anche al bene del proprio personale, liberalizzando permessi e ferie per pernettere a chi avesse dei bambini di stare con loro durante la fase più acuta di questa sventura mondiale. Coloro i quali hanno voluto e potuto lavorare, per contro, hanno ottenuto premi di produzione.
La Promeia ha messo a disposizione per il proprio personale test sierologici e usato particolari attenzioni nell’ambito lavorativo per evitare qualsiasi contagio. All’interno della realtà, infatti, non è stato registrato alcun caso di Covid19. Una parte della produzione è stata anche convertita alla produzione di igienizzanti e mascherine chirurgiche.
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