Abbigliamento e calzature sono i settori più colpiti ma con il Covid cresce anche il mercato dei medicinali e forniture mediche false
La contraffazione è una realtà imponente in Italia e genera un fatturato illecito di oltre 30 miliardi di euro con l’abbigliamento e le calzature che rimangono i settori più colpiti, anche se con il Covid si è assistito ad una crescita esponenziale del mercato dei medicinali e delle forniture mediche false. E’ ciò che emerge dallo studio intitolato La contraffazione nel contesto economico attuale. I principali strumenti a tutela del Made in Italy, condotto da Rome Business School.
I numeri rilevano un incremento del 48% per l’abbigliamento, che resta il settore più esposto con un valore della produzione di 2,2 miliardi di euro, pari al 32,5% del totale. Si assiste ad un aumento addirittura del 307% per le calzature e di oltre il 90% per le apparecchiature elettriche e quelle informatiche, con un valore della produzione di un miliardo di euro. «Un danno ingente se si pensa che in Italia un posto di lavoro su tre (circa il 31,5%) si trova nelle industrie che fanno un uso intensivo di marchi e brevetti, contribuendo alla metà del Pil italiano», ha sottolineato Valerio Mancini, direttore del Rome Business School Research Center.
Tuttavia, a seguito della pandemia, anche il mercato dei medicinali e forniture mediche illecite attraverso le frontiere è aumentato in modo esponenziale: a meno di due mesi dall’inizio delle attività di controllo l’OLAF (l’Ufficio europeo per la lotta antifrode) ha individuato oltre 340 società che agiscono come intermediari o commercianti di prodotti contraffatti o non conformi agli standard legati alla pandemia.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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