La corte di Cassazione ha fatto luce sui diritti del divorzio: l’assegno divorzile spetta solo se l’ex non lavora
L’assegno divorzile è una cifra che viene pagata dall’ormai ex partner che ha un tenore di vita più elevato in favore dell’ex coniuge con meno risorse, per favorire il bilanciamento economico tra i due e la sopravvivenza del più debole. È diverso dall’assegno di mantenimento, che è volto a garantire alla persona con meno risorse economiche di poter condurre lo stesso tenore di vita che aveva durante il matrimonio.
Rimanendo nell’ambito dell’assegno di divorzio, la corte di Cassazione ha dichiarato che il coniuge che lo riceve smette di averne diritto se si dimostra che ha la capacità di lavorare o, ancora peggio, che lavora in nero. La Cassazione ha anche stabilito che sono legittime le indagini della difesa come prova per togliere l’assegno all’ex. Pertanto, se un coniuge scopre che l’altro, che riceve l’assegno divorzile e che ha dichiarato di non poter trovare un impiego, in verità lavora in nero, è autorizzato a smettere di passare l’assegno.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: