
Da oggi fino al 6 aprile le nuove misure di sicurezza anti-Covid emanate dal Dpcm Draghi: cambi di fasce e nuove restrizioni
Entra in vigore oggi e avrà validità fino al 6 aprile il nuovo dpcm anti-Covid, il primo firmato dal nuovo Presidente del Consiglio Mario Draghi (ne abbiamo parlato qui). In mattinata si riunirà anche il Comitato operativo della Protezione civile capitanato da Francesco Paolo Figliuolo.
Nel frattempo i dati relativi alla pandemia non sono dei più rosei: l’rt medio nazionale supera quota 1, si contano oltre 3 milioni di contagio dall’inizio della pandemia ma il tasso di positività cala al 6,3%. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, ha firmato le nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da lunedì 8 marzo. Molte Regioni italiane cambieranno colore con Campania e Romagna che diventano rosse, il Friuli Venezia Giulia e Veneto arancioni. Confermata invece la zona bianca in Sardegna con test obbligatori per chi arriva da lunedì 8 sino al 24 marzo. Chi vorrà entrare e non è stato vaccinato o non è in grado di certificare di essersi sottoposto al tampone prima dell’arrivo avrà tre alternative per poter restare nella Regione: recarsi presso le aree dedicate nei porti e aeroporti per sottoporsi al tampone rapido antigenico; recarsi, entro 48 ore in struttura autorizzata e sottoporsi al tampone molecolare; isolamento fiduciario per 10 giorni.
Dalla mezzanotte la Lombardia è passata in fascia arancione rafforzata, con lo stop alla didattica in presenza in tutte le scuole di ogni ordine e grado (tranne gli asili nido), il divieto di utilizzare le aree giochi all’interno dei parchi e quello di recarsi nelle seconde case. «Sapevo che il provvedimento sarebbe stato impopolare, ma tra la popolarità e la necessità di tutelare la salute dei bambini, dei ragazzi e delle famiglie, ho scelto quest’ultima – così il il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana ha commentato la decisione la firma dell’ordinanza valida fino al prossimo 14 marzo. – Non è stata una decisione nata dalla mia testa, ma dalla valutazione di una serie di esperti, tecnici e scienziati i quali mi hanno a prendere il provvedimento con la massima urgenza e tempestività – ha aggiunto -. È emerso come questa variante del virus, che ormai in Lombardia è maggioritaria, è particolarmente aggressiva, più rapida nella diffusione e colpisce anche i giovani, che fino a pochi mesi fa erano quasi indenni. In Lombardia è successo in tante occasioni che se scuole si siano trasformate in un importante focolaio».
Le Province romagnole di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna passano da arancione scuro in zona rossa, insieme alla Provincia di Forlì, già rossa. Sulla base dei dati della Ausl Romagna e informati i sindaci, la Regione adotterà domani una nuova ordinanza in vigore dall’8 al 21 marzo allo scopo di fronteggiare la diffusione dei contagi, che continua ad aumentare anche fra giovani e giovanissimi, e alla luce dell’ aumento dei ricoveri nei reparti Covid e nelle terapie intensive.
La Regione Piemonte rafforza la zona arancione attuando la didattica a distanza anche per scuole materne ed elementari. «Sono misure dolorose, che vorremmo evitare – ha commentato il governatore Alberto Cirio. – Per questo stiamo facendo un lavoro certosino, applicando i parametri del Dpcm distretto per distretto». Gli uffici regionali stanno lavorando all’elenco con l’indicazione di tutti i comuni e delle relative disposizioni. Per Torino dovrebbe essere confermata la Dad dalla seconda media in su, escludendo quindi il capoluogo tra le zone arancioni rafforzate.
La Toscana rimarrà ancora per una settimana in zona arancione, ma vengono confermate le zone rosse per la provincia di Pistoia e i comuni di Cecina (Livorno) e Castellina Marittima (Pisa). Ad annunciarlo il Presidente della Regione Eugenio Giani dopo la riunione del Comitato emergenza prevenzione scolastica (Ceps) tenutasi per decidere le misure sulle scuole.
In Abruzzo, invece, scuole materne e dell’infanzia e barbieri, parrucchieri e centri estetici continueranno ad essere aperti anche nelle zone cosiddette rosse locali istituite dalla Regione. Il presidente Marco Marsilio è in procinto di firmare una nuova ordinanza che proroga le maggiori restrizioni per determinate aree, ma le misure e i divieti verranno elencati nel provvedimento e non si farà più riferimento alle norme contenute nei Dpcm. Tra le possibile novità la riapertura delle scuole il 15 marzo.
Il Veneto sarà in zona arancione, a confermarlo il Presidente della Regione Luca Zaia. Così come la vicina Friuli Venezia Giulia dove l’emergenza è dovuta al repentino e vistoso aumento dei contagi, come commentato dal governatore Massimiliano Fedriga.
Spostandosi al Sud, da lunedì e per due settimane scuole chiuse in Calabria. A deciderlo il Presidente Nino Spirlì che stamani, nel corso della riunione dell’Unità di crisi per il Covid-19, ha sottolineato la necessità di sospendere la didattica in presenza in tutte le scuole di ordine e grado e nelle università. La didattica in presenza sarà consentita solo nei casi di handicap gravi degli studenti e per un numero limitato di ore.
Confermata in fascia arancione l’Umbria dove la Regione ha emesso una nuova ordinanza, valida fino al 21 marzo che si allinea al nuovo Dpcm e che conferma alcune delle misure già in essere. «Dal confronto con il Cts, e sentito il ministro della Salute Roberto Speranza – ha spiegato la presidente della Regione Donatella Tesei – abbiamo individuato una serie di restrizioni calibrate in base alla diffusione del contagio. È evidente che in questa tipologia di ordinanza il parere sanitario ha un’influenza determinate e che la volontà è quella di ispirare l’azione amministrativa al principio della massima precauzione al fine di garantire la mitigazione del contagio». Tra le modifiche, rispetto all’ordinanza precedente, l’adeguamento al Dpcm per l’orario del coprifuoco in tutto il territorio regionale, che sarà dalle 22 alle 5 del giorno successivo, anche allo scopo di facilitare i servizi di asporto, e la possibilità nella sola provincia di Terni di tenere attività corsistiche individuali in presenza.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
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