
Nicolò Nicolosi e alcuni assessori del Comune siciliano si sarebbero vaccinati anche se non rientranti nelle categorie stabilite. Il primo cittadino si difende
Il sindaco del Comune di Corleone (Palermo) Nicolò Nicolosi, di 79 anni, insieme ad alcuni assessori della sua giunta segnalati alla Procura di Termine Imerese. A mandare la segnalazione i carabinieri del Nas che, dopo aver svolto controlli a campione su 200 delle 800 somministrazioni di vaccini anti-Covid eseguite, hanno accertato 6 casi di persone vaccinate anche se non rientranti nelle categorie stabilite dalla legge.
«Avevo avvertito Musumeci» – si difende il primo cittadino. – «Il sindaco è l’autorità sanitaria del territorio e per questo mi sono vaccinato. Io mi sono vaccinato alla luce del sole. Ho scritto una lettera al presidente della Regione, Nello Musumeci, dicendo che i sindaci e gli amministratori dovevano essere vaccinati insieme agli operatori sanitari. Del resto» – aggiunge – «non si comprende come i primi cittadini e gli amministratori non siano rientrati tra le categorie a cui dare priorità visto che il sindaco è la prima autorità sanitaria sul territorio e che gli assessori in questi periodo di chiusura e smart working hanno lavorato per non fare bloccare la macchina amministrativa. A mio avviso è stata una grossa dimenticanza da parte dell’organizzazione» – prosegue -. «Noi amministratori veniamo a contatto quotidianamente con i cittadini e nelle nostre zone il virus ha circolato provocando chiusure e centinaia di positivi. Noi non abbiamo commesso alcun abuso. Sono molto sereno. All’Anci questa questione è molto dibattuta» – conclude Nicolosi – «e ci sono tanti sindaci che chiedono di essere vaccinati per potere proseguire nel loro duro lavoro che ormai va avanti da un anno. Noi non possiamo fermarci perche’ altrimenti si ferma tutto. Con questo spirito ho deciso di vaccinarmi. E non voglio neppure far valere il fatto che ho quasi 80 anni. È una questione importante. Il nostro ruolo nei territori mai come oggi e’ fondamentale e lo dobbiamo fare in sicurezza».
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA
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