
Al Sud è boom di prestiti scaduti
L’indagine condotta dal Centro Studi di Unimpresa ha reso noto l’ammontare totale dei crediti deteriorati nelle banche italiane: una cifra esorbitante a oltre 122 miliardi di euro, riconducibile alle aziende per 83,1 miliardi. Seguono le imprese familiari con arretrati per 8,9 miliardi e le famiglie per 16,6 miliardi. È un trend che accomuna tutta Italia, ma nel Sud del Paese i prestiti scaduti e le sofferenze toccano margini preoccupanti, a causa delle difficoltà maggiori in queste Regioni per le imprese familiari e le famiglie. Su 8,9 miliardi totali di crediti arretrati, il 56,4% è riferibile al Mezzogiorno e su 16,6 miliardi di arretrati per le famiglie, il 58,2% è negli stessi territori.
Di cosa si tratta, esattamente? Su un totale di 122,3 miliardi di crediti deteriorati ci sono 62,4 miliardi di sofferenze, 55,1 miliardi di inadempienze probabili e 4,9 miliardi di prestiti scaduti. Per ciascuna di queste categorie, c’è una ripartizione differente: le sofferenze sono per il 48,3% al Nord e per il 51,7% al Sud. Le inadempienze invece sono per il 55,2% al Nord e per il 44,8% al Sud. I prestiti scaduti ribaltano completamente la situazione: al Nord sono “solo” il 33%, mentre al Sud arrivano al 67,1%.
«La nostra fotografia è la spia di una situazione da tenere sotto stretta osservazione: manca liquidità, ragion per cui famiglie e imprese non riescono più a onorare le scadenze con gli istituti di credito – ha commentato Raffaele Lauro, segretario generale di Unimpresa – alcuni territori si troveranno a fronteggiare vere e proprie emergenze, ma già oggi emerge, nel Mezzogiorno, un quadro da allarme rosso. Temi, questi, finora ignorati o solo parzialmente affrontati sul piano politico, ma che purtroppo diventeranno crisi non più gestibili, sia da un punto di vista economico sia da quello sociale, quando nei prossimi mesi i danni cagionati dal Covid saranno irreparabili».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MEO
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