
Con le misure restrittive dovute al Covid-19, gli italiani si sono visti costretti ad avvicinarsi all’internet banking rimanendone molto soddisfatti
Con la pandemia cresce l’internet banking. La crisi dell’ultimo anno ha influenzato tutti gli aspetti della vita quotidiana, tra questi sicuramente anche l’ambito bancario: tra norme anti contagio e distanziamento sociale, sono molti i consumatori che hanno deciso di rivolgersi ai servizi digitali offerti dalle loro banche. Così il mercato dell’internet banking, valutato nel 2019 per 11,43 miliardi di dollari, è destinato, secondo la Allied Market Research, a raggiungere i 31,81 miliardi nel 2027 con un incremento del 178%.
Stando ai dati raccolti, rispetto al periodo precedente alla pandemia, il 75% dei consumatori intervistati preferisce l’internet banking alle filiali fisiche, mentre il 55% predilige l’utilizzo delle app di mobile banking. Secondo Boston Consulting Group, inoltre, a livello mondiale, il 24% dei clienti prevede di utilizzare meno le filiali o di smettere del tutto di andarci anche dopo la fine della pandemia. Per quanto riguarda l’Italia, il 51% degli italiani ha intensificato il proprio rapporto con la banca di riferimento sul canale online, mentre il 54% ha aumentato l’uso del mobile.
«Ancor prima dell’esplosione dell’internet banking le banche hanno avuto la necessità operativa di gestire e integrare grandi quantitativi di dati, per esempio dalle filiali alle sedi centrali o anche verso istituti di controllo e governance come Banca d’Italia» – spiega Luca Musso, CTO di Primeur, multinazionale specializzata nella Data Integration – «Noi gestiamo e integriamo i dati di moltissime realtà bancarie italiane e internazionali fin dagli anni ’80, quando questa attività non era scontata, a conferma di come l’operatività bancaria si basi sui dati da ormai molto tempo. Oggi la differenza sta nella quantità ed eterogeneità di dati da gestire, negli standard di sicurezza ma soprattutto nell’impossibilità di prevedere tutte le necessità e gli sviluppi collegati al settore. L’intera strategia di integrazione dati ora ha bisogno di una flessibilità estrema. Si sono infatti moltiplicate le applicazioni che hanno bisogno di “parlare” fra loro, scambiandosi dati con tempi certi e standard di sicurezza elevatissimi e sempre più se ne aggiungeranno».
Grandi trasformazioni, quindi, per il mercato bancario che dovrà ora reagire con tempismo e innovazione alle richieste dei consumatori. Per rimanere competitive le banche dovranno incrementare modelli digitali con lo scopo di offrire una customer experience smart, efficiente e intuitiva. Ma soprattutto per soddisfare i clienti più giovani: secondo uno studio condotto da Chase, infatti, il 99% della Generazione Z e il 98% dei millennial si affidano completamente alle app di mobile banking per svolgere qualsiasi azione finanziaria.
di: Alessia MALCAUS
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