Nella media del trimestre novembre-gennaio si registra, invece, una flessione dell’1,7% rispetto ai tre mesi precedenti
A gennaio la produzione industriale torna a correre. Secondo l’Istat l’indice destagionalizzato è aumentato dell’1% rispetto a dicembre. Nella media del trimestre novembre-gennaio si registra, invece, una flessione dell’1,7% rispetto ai tre mesi precedenti.
L’indice destagionalizzato mensile mostra aumenti congiunturali sostenuti per i beni strumentali (+1,4%) e per quelli di consumo (+1,2%), più contenuto per i beni intermedi (+0,4%); viceversa, si osserva una diminuzione nel comparto dell’energia (-0,8%).
Si registra un incremento tendenziale solo per i beni intermedi (+2,4%), mentre i restanti comparti mostrano flessioni, con un calo pronunciato per i beni di consumo (-8,6%) e meno marcato per gli altri aggregati (-1,8% per i beni strumentali e -0,9% per l’energia).
In particolare i settori di attività economica che registrano i maggiori incrementi tendenziali sono la fabbricazione di apparecchiature elettriche (+9,7%), la fabbricazione di prodotti chimici (+4,4%) e di articoli in gomma e materie plastiche (+3,8%). Le flessioni maggiori si registrano invece nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-20,8%), nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-18,4%) e nella fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e preparati (-13,6%).
«L’intonazione congiunturale positiva di gennaio – ha spiegato l’Istat – è diffusa ai principali comparti, con l’esclusione dell’energia, ed è più accentuata per i beni strumentali. Nella media degli ultimi tre mesi, d’altra parte, la dinamica congiunturale complessiva rimane negativa. In termini tendenziali, la variazione dell’indice corretto per gli effetti di calendario resta negativa. A livello settoriale si conferma il maggior dinamismo dei beni intermedi, il solo comparto in crescita in sia termini congiunturali sia tendenziali».
di: Maria Lucia PANUCCI
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