
Entro i prossimi 10 anni la maggior parte delle aziende dovrebbe utilizzare cloud computing, big data e intelligenza artificiale
Entro il 2030 banda larga per tutte famiglie e 5G in zone abitate. È questa la nuova ambiziosa sfida dell’Unione europea, messa nero su bianco nel Digital Compass 2030, un piano concepito attorno a quattro punti cardinali e che, se realizzato, porterebbe benefici a cittadini e imprese di tutto il Vecchio Continente.
Il primo obiettivo da raggiungere prevede che, entro 10 anni, almeno l’80% della popolazione adulta possegga competenze digitali di base e che ci siano 20 milioni di specialisti impiegati nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (con un aumento del numero di donne operative nel settore).
Per quanto riguarda le infrastrutture entro il 2030 tutte le famiglie dell’UE dovrebbero beneficiare di una connettività Gigabit e tutte le zone abitate dovrebbero essere coperte dal 5G. Non solo. Tre imprese su quattro dovrebbero utilizzare servizi di cloud computing, big data e intelligenza artificiale e oltre il 90% delle PMI dovrebbe raggiungere almeno un livello di base di intensità digitale. Infine, tutti i servizi pubblici principali dovrebbero essere disponibili online, tutti i cittadini avranno accesso alla propria cartella clinica elettronica e l’80% dei cittadini dovrebbe utilizzare l’identificazione digitale.
«Dobbiamo adesso fare di questo decennio il decennio digitale europeo affinché tutti i cittadini e le imprese possano avere accesso a quanto di meglio può offrire il mondo digitale», ha commentato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione UE, sottolineando che il momento per questo piano è quello giusto, visti anche i fondi in arrivo agli Stati con il Recovery fund.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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