
Dopo l’okay della commissione Lavoro, manca solo l’approvazione della Camera del Senato. Il ministro Bonetti: “Pronti a lavorare sui decreti attuativi”
Aiuti alle famiglie: dopo mesi in stand-by, si sblocca l’iter parlamentare per il ddl sull’assegno unico. La recente crisi di governo non ha sicuramente giovato, ma con l’approvazione unanime della commissione Lavoro al Senato il progetto sembrerebbe essere alle battute finali.
Dopo che la Camera aveva dato il primo via libera l’estate scorsa, il disegno di legge stazionava in Senato in attesa dell’approvazione per delegare il governo ad istituire il nuovo strumento, definito universale e progressivo. Ma cosa prevede esattamente? Si tratterà di un credito d’imposta o assegno mensile per i figli da 0 a 21 anni che andrà a tutte le famiglie compresi incapienti e partite Iva, finora escluse perché gran parte dei sostegni alle famiglie sono legati al contratto di lavoro, soprattutto dipendente, o a detrazioni che non si percepiscono con livelli di reddito sotto la no tax area.
Una volta approvato il ddl, il governo avrà a disposizione 12 mesi per attuare la delega ma, secondo il ministro per la Famiglia Elena Bonetti, è tutto pronto per dare seguito ai decreti attuativi il prima possibile. Nel frattempo, in attesa dell’okay definitivo dell’Aula del Senato, gli uffici del Ministero della Famiglia e del Mef dovranno procedere con la stesura dei decreti attuativi.
Questi ultimi dovranno stabilire anche l’importo dell’assegno anche se, secondo le prime anticipazioni, si tratterrà di in media 200 euro al mese per figlio. La delega impone comunque di modularlo in base all’Isee, di dividerlo in parti uguali tra i genitori, di prevedere una maggiorazione a partire dal secondo figlio e di aumentarlo tra il 30% e il 50% in caso di figli disabili. Non solo, fino a 18 anni andrà ai genitori poi potrà proseguire fino ai 21 anni e dato direttamente ai figli, su richiesta. Il sostegno sarà corrisposto dopo la maggiore età però solo se i ragazzi studiano, fanno un tirocinio o hanno primi lavori a basso reddito.
Per finanziare questa riforma la legge di Bilancio ha stanziato i primi 3 miliardi per il 2021 (tra 5 e 6 a regime a partire dal 2022), che si sommano ai circa 125 miliardi attualmente dedicati ad altri strumenti che andranno gradualmente ‘in soffitta’, dai vari bonus (nascita, bebè), alle detrazioni per i figli a carico e l’assegno familiare.
Come dichiarato dalla Bonetti, comunque, c’è tutto l’impegno, suo e del ministero dell’Economia, per attuare quanto prima la delega e centrare l’obiettivo di partire da luglio con il nuovo assegno per i figli a carico.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA
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