
Gli acquisti andranno avanti almeno fino a marzo 2022 e saranno più intensi nei prossimi mesi. Rivisti al rialzo l’inflazione ed il Pil dell’Eurozona
Nessuna sorpresa arriva dalla Bce, al suo secondo meeting in questo 2021. I tassi di interesse rimangono fermi a zero, esattamente come da attese. In particolare i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%.
Nella riunione è stata anche conferma la dotazione complessiva nell’ambito del PEPP, il Programma di acquisto per l’emergenza, che a dicembre 2020 era stata innalzata a 1.850 miliardi di euro. Gli acquisti andranno avanti almeno fino a marzo 2022.
Sulla base di una valutazione congiunta delle condizioni di finanziamento e delle prospettive di inflazione, il Consiglio direttivo si attende che nel prossimo trimestre gli acquisti nell’ambito del PEPP siano condotti a un ritmo significativamente più elevato rispetto ai primi mesi di quest’anno.
L’istituto condurrà gli acquisti in maniera flessibile in base alle condizioni di mercato, allo scopo di evitare un inasprimento delle condizioni di finanziamento incompatibile con il contrasto dell’effetto al ribasso della pandemia sul profilo previsto per l’inflazione. In aggiunta, la flessibilità degli acquisti nel tempo, fra le varie classi di attività e i vari paesi continuerà a sostenere l’ordinata trasmissione della politica monetaria. Se le condizioni di finanziamento favorevoli possono essere mantenute mediante flussi di acquisti di attività che non esauriscano la dotazione nell’orizzonte degli acquisti netti del PEPP, non sarà necessario utilizzare appieno la dotazione. Allo stesso modo, la dotazione può essere ricalibrata, se richiesto, per preservare condizioni di finanziamento favorevoli che contribuiscano a contrastare lo shock negativo della pandemia sul profilo dell’inflazione.
Il Consiglio direttivo continuerà a reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PEPP almeno sino alla fine del 2023. In ogni caso, la futura riduzione del portafoglio del PEPP sarà gestita in modo da evitare interferenze con l’adeguato orientamento di politica monetaria.
Gli acquisti netti nell’ambito del Programma di acquisto di attività (PAA) proseguiranno a un ritmo mensile di 20 miliardi di euro.
C’è stata una forte revisione al rialzo da parte degli economisti della Bce delle stime sul trend dell’inflazione in Eurozona nel 2021. L’inflazione è attesa in rialzo dell’1,5% quest’anno, rispetto al +1% delle proiezioni rese note a dicembre. L’aumento, ha spiegato la presidente Christine Lagarde nella conferenza stampa successiva all’annuncio della Bce, è dovuto a fattori di natura transitoria, come l’aumento dei prezzi energetici. Nel 2022 l’inflazione rallenterà il passo a +1,2% (revisione al rialzo rispetto al +1,1% atteso a dicembre). Per il 2023 si prevede un’inflazione all’1,4%, come previsto in precedenza.
Per quanto riguarda il Pil, quello dell’area euro crescerà del 4% nel corso del 2021, per poi accelerare al tasso del 4,1% nel 2022 e salire del 2,1% nel 2023. La stima sul Pil del 2021 è stata rivista quindi lievemente al rialzo dal +3,9% atteso a dicembre, mentre quella per il 2022 è stata abbassata dal recupero precedentemente atteso pari a +4,2% a +4,1%. Invariata la proiezione del Pil dell’Eurozona per il 2023, atteso in crescita del 2,1%.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/FRANK MAY
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