
Modalità di richiesta, requisiti e sconti. Ecco come cambiano le agevolazioni su gas, luce e acqua per le famiglia in difficoltà economica
Dallo scorso 1° gennaio il bonus sociale per le agevolazioni in bolletta è diventato automatico. Ecco cosa cambia e come ottenerlo. Per le famiglie che si trovano in condizione di disagio economico o con nuclei familiari particolarmente numerosi, non sarà più necessario fare richiesta al Comune o al Caf per ottenere lo sconto nelle bollette di luce, gas e acqua. Per il bonus elettrico, invece, di cui possono beneficiare i soggetti che si trovano in gravi condizioni di salute e che utilizzano apparecchiature elettromedicali salvavita, rimane invariata la procedura di richiesta.
Come fare quindi per ottenere il bonus sociale? Grazie alla procedura automatica, a chiunque sia interessato basterà presentare ogni anno la Dsu necessaria per ottenere la certificazione dell’Isee. La Dsu contiene i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali di un nucleo familiare e ha validità fino al 31 dicembre successivo. I dati contenuti nella dichiarazione, che può essere presentata presso l’ente che eroga l’agevolazione, il Comune, i Caf o online all’Inps, sono in parte autodichiarati e in parte acquisiti dall’Agenzia delle Entrate e dall’Inps.
Una volta presentata la Dsu e ottenuto l’Isee, verranno valutati i requisiti del nucleo familiare richiedente. Questi requisiti non hanno subito modifiche: indicatore Isee non superiore a 8.265 euro; famiglia con almeno 4 figli a carico e indicatore Isee non superiore ai 20mila euro; titolare di reddito o pensione di cittadinanza.?In aggiunta uno dei componenti del nucleo familiare Isee deve risultare titolare di una fornitura elettrica/gas/idrica per usi domestici attiva (o sospesa per morosità) o usufruire di una fornitura centralizzata gas/idrica attiva e per usi domestici.
Una volta verificati i requisiti, l’Inps invierà automaticamente le informazioni al Sistema informativo integrato (Sii), la banca dati che contiene informazioni utili a individuare le forniture elettriche, gas e i gestori idrici competenti per territorio. I dati trasmessi dall’Inps al?Sii verranno poi incrociati a quelli contenuti nelle banche dati dei gestori idrici, e dopo le verifiche positive sull’ammissibilità definite dall’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera), saranno individuate automaticamente le forniture dirette (individuali) da agevolare ed erogati i bonus ai potenziali beneficiari.
I bonus luce e gas vengono applicati direttamente in bolletta se uno dei componenti del nucleo famigliare è intestatario di una fornitura diretta (individuale) con i requisiti previsti per concedere l’agevolazione. Se, invece, la fornitura è centralizzata (condominiale), viene riconosciuto l’intero importo alla famiglia disagiata una volta l’anno, nel caso del bonus idrico con assegno circolare intestato al componente del nucleo familiare che ha presentato la Dsu e recapitato all’abitazione del nucleo familiare. Nel caso del bonus gas, invece, l’erogazione avviene con bonifico domiciliato intestato al componente del nucleo familiare che ha presentato la Dsu e ritirabile presso lo sportello delle Poste. Le modalità e le tempistiche per il ritiro del bonifico saranno comunicati agli interessati mediante avviso ad hoc.
Ma quanto varrà, quindi, questo bonus? L’importo dell’agevolazione varia in base alla tipologia. Per quanto riguarda il bonus elettrico, il valore dipende dal numero di componenti della famiglia anagrafica ed è aggiornato annualmente dall’Autorità. Per il 2021 i valori fissati sono: 128 euro per un nucleo familiare 1-2 componenti; 151 euro in caso di numerosità familiare 3-4 componenti; 177 euro per il nucleo familiare con oltre 4 componenti. Per quanto riguarda il bonus gas, invece, gli importi previsti sono differenziati rispetto alla categoria d’uso associata alla fornitura di gas, alla zona climatica di appartenenza del punto di fornitura e al numero di componenti della famiglia anagrafica (persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi la medesima residenza). Si va dai 30 euro annui previsti nel caso di famiglie fino a 4 componenti per acqua calda sanitaria e/o uso cottura, a prescindere dalla zona climatica, ai 67 euro se si aggiunge anche il riscaldamento e si risiede nella zona climatica A (l’importo, in questo caso, può arrivare fino a 170 euro). Per le famiglie con oltre 4 componenti, si va invece dai 93 euro per la zona climatica A e l’uso di acqua calda sanitaria e/o cottura, insieme al riscaldamento, ai 245 euro per la zona climatica F alle medesime condizioni.
Il bonus acqua, infine, garantisce la fornitura gratuita di 18,25 metri cubi di acqua su base annua (pari a 50 litri/abitante/giorno) per ogni componente della famiglia anagrafica dell’utente. La quantità dei 18,25 metri cubi di acqua è giudicata come la quota minima necessaria per assicurare il soddisfacimento dei bisogni fondamentali della persona. Il valore del bonus idrico, a differenza delle altre due agevolazioni, non è uguale per tutti gli utenti (perché la tariffe idriche non sono uniche a livello nazionale), e lo sconto sulla bolletta è diverso a seconda del territorio in cui si trova la fornitura. Per individuare l’importo, quindi, gli utenti potranno consultare il sito del proprio gestore e verificare quale sia la tariffa agevolata del servizio di acquedotto, quali siano le tariffe di fognatura e depurazione applicate e calcolare l’importo del bonus acqua, a cui hanno diritto, moltiplicando 18,25 metri cubi per il numero di componenti della famiglia anagrafica e per la somma della tariffa agevolata determinata per la quota variabile del corrispettivo di acquedotto, della tariffa di fognatura individuata per la quota variabile del corrispettivo di fognatura e di quella di depurazione individuata per la quota variabile del corrispettivo di depurazione.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA / FOLCO LANCIA
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