
Il settore alberghiero attrae gli investitori, guida portante la domanda domestica
Il mercato alberghiero ha pagato un prezzo molto alto per la pandemia. Gli investimenti sono crollati del 69%, ma l’appeal rimane comunque molto elevato: è quanto emerge dall’Hotels Pan Emea Report 2021, l’indagine di Cbre, società specializzata nella consulenza immobiliare e nel settore alberghiero.
La ripresa inizialmente sarà guidata dalla domanda domestica, e per tornare ai livelli pre-pandemia bisognerà attendere il 2024. Molti investitori hanno raccolto capitale da indirizzare verso opportunità di tipo alberghiero, nonostante il totale degli investimenti in Europa, che prima del covid raggiungeva i 9,4 miliardi di euro, abbia vissuto una riduzione del 66% su base annua.
«Nel caso dell’Italia, gli investitori si attendono, per il 2021, sconti sul pricing a causa di una carenza di liquidità e di un’erogazione limitata di finanziamenti da parte degli istituti di credito – ha spiegato Francesco Calia, Head of Hotels di Cbre Italy – la dimensione del patrimonio alberghiero nazionale, l’elevata frammentazione del comparto in Italia, le performance gestionali considerevoli nei mercati primari e il ridotto livello di penetrazione dei brand del Paese rendono il settore particolarmente interessante per le catene internazionali che potrebbero trovare opportunità di gestione nel Paese. Di conseguenza, il settore attrae fortemente il mercato degli investitori di varia natura: sono molte, infatti, le opportunità di riposizionamento e rebranding. È probabile quindi che, nel corso di quest’anno, si assista a una crescita dei volumi di investimento nel mercato Hotels rispetto al 2020. I driver principali saranno il flight-to-quality e le opportunità value-add».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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