
Il rendimento dei titoli di Stato decennali resta ai massimi da un anno (1,627%). Pochi i dati macro previsti per oggi
La settimana parte all’insegna della cautela per i mercati europei. Nei primi minuti di contrattazione l’indice Eurostoxx 50 sale dello 0,4%. A Francoforte il Dax guadagna lo 0,2%, a Parigi il Cac40 avanza dello 0,6% e a Londra l’indice Ftse 100 segna un +0,4%.
Nei primi minuti di scambi prevale il segno più a Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che guadagna oltre un punto percentuale a quota 24.390 punti. Tra i migliori del listino milanese spiccano Terna e Leonardo che avanzano di oltre il 2%. Nelle retrovie c’è invece Stellantis che indietreggia di circa il 2%.
Stamani i tassi restano ancora sui massimi da un anno all’1,627% dopo che venerdì erano saliti di oltre 10 punti base all’1,642%, al top da febbraio dello scorso anno. Il movimento riflette l’ottimismo sul recupero dell’economia ma è anche una conseguenza dei crescenti timori di inflazione dopo l’ok al pacchetto di stimoli da 1,9 mila miliardi di dollari, segno che molti investitori attendono che la Fed domani li deluderà.
I future di Wall Street sono misti con il Dow Jones che fa +0,09%, l’S&P cede lo 0,08% e il Nasdaq è a -0,22%. A due velocità anche l’Asia con il Nikkei che guadagna lo 0,17%, Shanghai a -0,94% e Hong Kong a -0,12%.
Nel valutario l’euro/dollaro è a 1,193, -0,226%, il dollaro/yen tratta a 109,27, +0,23%, e il cross tra sterlina e biglietto verde segna quota 1,391, -0,108%. Tra le commodities il petrolio è in rialzo: il Wti sale dello 0,64% a 66,03 dollari al barile e il Brent guadagna lo 0,59% a 69,93 dollari al barile. L’oro risale dello 0,058% a 1.720 dollari l’oncia.
L’agenda macro di oggi è scarna: dall’Italia arriverà l’aggiornamento sul debito pubblico e dagli Usa l’indice Empire State Manufacturing di febbraio. In Europa è attesa la riunione in videoconferenza dell’Eurogruppo, dove partecipa anche il presidente della Bce, Christine Lagarde.
di: Maria Lucia PANUCCI
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