
Crescono anche gli investimenti delle imprese e le vendite al dettaglio
La Cina si mette la pandemia alle spalle e e punta a una crescita notevole per il 2021. La produzione industriale balza del 35,1% annuo nel primo bimestre, dopo il +7,3% di dicembre e a fronte di un consensus degli analisti fissato a +30%.
Il dato si confronta con un gennaio-febbraio 2020 caratterizzato dal blocco delle attività a causa della pandemia ma rispetto ai primi due mesi del 2019 la crescita è stata del 16,9%, dato che porta la media dei due anni all’8,1%.
Guardando ai settori con maggiore crescita, il manifatturiero è aumentato del 39,5% anno su anno, il valore aggiunto dell’attività mineraria è cresciuto del 17,5%, la produzione e la fornitura di elettricità, gas e acqua è aumentata del 19,8%, quelle di apparecchiature e della produzione high-tech sono cresciute, rispettivamente, del 59,9% e del 49,2%. In termini di produzione di prodotti, la crescita anno su anno di camion, robot industriali, escavatori e macchine per la spalatura e apparecchiature per micro computer ha superato il 100%.
Crescono anche gli investimenti delle imprese che a febbraio segnano un +35% su base annua contro il +40% atteso, rispetto al +2,9% del mese precedente. Meglio delle aspettative, invece, sono le vendite al dettaglio. I consumi, infatti, registrano sempre ad febbraio un incremento del 33,8% su base annua dopo il +4,6% rilevato a gennaio. Le stime del mercato erano per una crescita del 32%.
Gli analisti affermano che le performance economiche di gennaio-febbraio indicano che la Cina potrebbe registrare un tasso di crescita del PIL compreso tra il 15-20% per i primi tre mesi, il ché renderebbe la sua espansione economica la più alta tra le principali economie globali. «Gli straordinari indicatori economici posizionano la Cina sulla strada per una crescita solida e sostenuta nell’era post-pandemia, sia dal lato della produzione che della domanda. Ora è giusto dire che l’economia del paese è tornata alla normalità», ha detto al Global Times Liu Xuezhi, esperto di macroeconomia presso la Bank of Communications.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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