
In Italia chiesti il 2,9% in più di brevetti: guidano i trasporti e la meccanica; molto bene la tecnologia medica, la farmaceutica e i mobili/giochi
Stabili per il 2020 le richieste globali di brevetto ma è boom per il settore medico, biotech e il campo delle tecnologie medicali. A riportalo è l’Ufficio europeo dei brevetti (Epo) che segnala una leggera flessione del 0,7% (pari a 180 250 domande) e posiziona al secondo posto l’ambito dell’informatica e delle tecnologie digitali.
Complessivamente, tra i principali settori tecnici, il farmaceutico (+ 10,2%) e la biotecnologia (+ 6,3%) hanno registrato i maggiori incrementi in termini di deposito di brevetti. La tecnologia medica (+ 2,6%) ha costituito il campo che ha visto la maggior parte delle invenzioni nel 2020, rimpiazzando la comunicazione digitale, che rappresentava il settore più attivo nel 2019. Nel frattempo, i trasporti hanno mostrato il calo maggiore (-5,5%), soprattutto nei sotto-settori nei campi dell’aviazione e aerospaziale (-24,7%) e, in misura minore, automobilistico (-1,6%).
Per quanto riguarda l’Italia, invece, crescono del 2,9% rispetto al 2019 le domande di brevetto inviate l’anno scorso all’Epo, per un totale di 4600. A fare da traino, in controtendenza rispetto agli altri Paesi, è sempre il settore dei trasporti e della meccanica anche se in calo del 3,1% (pari a 370 domande). Nella tecnologia medica gli italiani hanno depositato il 6% di domande in più di brevetto rispetto al 2019, superando nettamente l’aumento medio complessivo del 2,6%. La crescita più forte tra i principali settori tecnici si è però registrata nelle domande di mobili / giochi (+ 6,1%) e di prodotti farmaceutici, che sono aumentati del 22,4%.
Tra i maggiori richiedenti: con 81 domande, il fornitore di macchine per il tabacco GD, seguito dal produttore di cavi Prysmian (57) e Pirelli (47), Chiesi Farmaceutici (38), la società aerospaziale e di sicurezza Leonardo (29), Ansaldo Energie (26), Freni Brembo (24), Istituto Italiano di Tecnologia IIT (22), Telecom Italia (22) e Saipem (21).
A livello regionale la Regione Lombardia (che in Italia conta per quasi il 33,4%) è stata l’11° regione all’interno della Ue per domande di brevetto depositate, con un aumento del 3%. La seconda, l’Emilia-Romagna (che nel nostro Paese contribuisce per il 16,8% alla quota complessiva) è al 17 °posto in Europa, in crescita del 3,6 per cento. Ed entrambe, assieme al Veneto (13%) rappresentano oltre il 60% di tutte le domande di brevetto provenienti dall’Italia all’Ente brevetti europeo.
«Nonostante l’Italia sia uno dei Paesi più colpiti dalla pandemia, le aziende e gli inventori italiani sono riusciti a depositare un numero record di domande di brevetto nel 2020» – ha affermato il presidente dell’Epo, António Campinos. – «Non è un’impresa da poco, ed è una notizia incoraggiante perché sappiamo che sono la ricerca e la scienza che porteranno a un mondo più sostenibile e che l’innovazione è il motore della ripresa economica».
A livello internazionale, gli aumenti maggiori sono arrivati dai richiedenti cinesi (+ 9,9%) e sudcoreani (+ 9,2%). Al contrario, le richieste statunitensi di brevetti, che rappresentano un quarto di tutte le domande all’Epo, sono diminuite del 4,1% nel 2020. Le domande di brevetto dall’Europa sono diminuite dell’1,3% rispetto all’anno precedente e quelle dal Giappone dell’1,1 per cento. In Europa, le domande dalla Germania (il Paese più grande per origine delle domande di brevetto) sono diminuite del 3% nel 2020, gli inventori francesi e italiani hanno presentato rispettivamente il 3,1% e il 2,9% di domande in più. Tra i primi 10 Paesi europei, il calo maggiore è stato registrato dai Paesi Bassi (-8,2%), seguiti dal Regno Unito (-6,8%). I depositi di brevetti da Svezia e Danimarca hanno raggiunto i livelli del 2019, mentre la Finlandia ha registrato una crescita dell’11,1 per cento.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA
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