
Su base annua si è registrato invece un aumento del 6,3%. I prezzi alle importazioni segnano +1,3%. -2,2% m/m per la produzione industriale
Brutte notizie arrivano dal fronte macroeconomico Usa. Nel mese di febbraio le vendite al dettaglio sono scese più del previsto registrando una flessione mensile del 3% a 561,7 miliardi di dollari, dopo il +7,6% del mese precedente (dato rivisto da +5,3%). Il dato comunicato dall’US Census Bureau è inferiore alle attese degli analisti che indicavano un -0,5%.
Il dato “core”, ossia le vendite al dettaglio escluse le auto, registra un -2,7% dopo il +8,3% di gennaio e rispetto al -0,1% del consensus.
Sono due i fattori da considerare per spiegare il calo maggiore del previsto. Da un lato l’ondata di freddo che ha colpito il Texas e altri Stati del Sud e dall’altro l’esaurirsi dell’effetto dell’assegno una tantum da 600 dollari alle famiglie, che facevano parte del pacchetto di aiuti all’economia da 900 miliardi di dollari varato a fine dicembre.
Su base annua si è registrato invece un aumento del 6,3%.
Sempre nel mese di febbraio i prezzi alle importazioni Usa sono saliti dell’1,3% su base mensile, rallentando il passo rispetto al precedente +1,4% ma balzando oltre le attese, che erano per un incremento dell’1%. Escludendo i prezzi del petrolio, il rialzo è stato dello 0,5%, rispetto al +0,4% atteso. Su base annua, il trend è stato di un aumento del 3%, rispetto al +2,6% stimato.
I prezzi alle esportazioni sono saliti su base mensile dell’1,6%, più del +1% previsto, e del 5,2% su base annua, più del +4,4% stimato.
Delude le attese anche la produzione industriale negli Stati Uniti. Il dato di febbraio ha mostrato un calo mensile del 2,2% contro il +1,1% della passata rilevazione, mancando le attese del mercato pari a +0,3%.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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