
Segno meno anche per i prestiti che calano dell’8,3% rispetto allo stesso mese dello scorso anno
A febbraio le richieste di finanziamento da parte delle famiglie italiane ha registrato una contrazione del 3%. L’andamento, anche se in leggera risalita, è in linea con quello di gennaio e con gli ultimi mesi del 2020. I prestiti hanno invece visto un calo pari all’8,3% rispetto allo stesso mese del 2020. È quanto ha segnalato in una nota il CRIF. che sottolinea: «degno di particolare attenzione è l’andamento delle richieste di mutuo malgrado il comparto benefici ancora della dinamica positiva di surroghe e sostituzioni, sostenute da condizioni che rendono vantaggiosa la rinegoziazione di contratti anche di recente stipula. Per il 2021 si prospetta uno scenario in ulteriore rallentamento che, a seconda delle restrizioni che si renderanno necessarie per contenere la diffusione della pandemia, potrebbe determinare una riduzione della domanda compresa in una forchetta tra il -4% e il -7% rispetto al 2020».
Il rapporto ha anche rilevato la crescente propensione a far fronte a nuove spese con il sostegno di un finanziamento: in particolare a febbraio le famiglie italiane sono tornate a chiedere finanziamenti finalizzati all’acquisto di beni e servizi che registrano un +6,7% rispetto al corrispondente periodo del 2020. Al contrario, i prestiti personali continuano il trend negativo segnando un pesante -24,8%.
Per quanto riguarda gli importi dei finanziamenti richiesti, nell’aggregato di prestiti personali e finalizzati, nel secondo mese dell’anno il dato si è attestato a 10.021 euro, in lievissima crescita (+1,1%) rispetto al valore del febbraio 2020. Entrando nel dettaglio, per quanto riguarda i prestiti finalizzati, l’importo medio richiesto si è attestato a 7.841 euro, mentre per i prestiti personali è risultato pari a 13.422 euro.
«La perdurante incertezza riguardo i tempi di ritorno a una situazione di normalità, acuita anche dall’instabilità dello scenario politico che ha caratterizzato il mese di febbraio, sta frenando le decisioni degli italiani con ripercussioni dirette anche sulla domanda di credito – ha commentato Simone Capecchi, Executive Director di CRIF. – La prudenza che sta caratterizzando questa fase trova riscontro nella tendenza a privilegiare piani di rimborso più lunghi in modo da minimizzare il peso delle rate sul bilancio familiare. Questa tendenza è coerente anche con quanto rilevato dalla mappa del credito MisterCredit-CRIF, che negli ultimi anni ha visto la costante diminuzione della rata media rimborsata ogni mese dagli italiani nel tentativo di mantenere quanto più possibile elevata la sostenibilità degli impegni assunti».
di: Maria Lucia PANUCCI
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