Il presidente turo ha licenziato il governatore della banca centrale e la lira va a picco
Avvio debole per le Borse europee con gli investitori che guardano con attenzione alla Turchia dopo che il presidente Recep Tayyip Erdogan ha deciso a sorpresa di sostituire il numero uno della banca centrale del Paese, Naci Agbal, soltanto alcuni giorni dopo il nuovo aumento dei tassi di interesse per contenere l’inflazione al 16%. E così, nei primi minuti di contrattazione, l’indice Eurostoxx 50 segna una flessione dello 0,6%. A Francoforte il Dax cede lo 0,5%, a Parigi il Cac40 perde lo 0,9% e a Londra l’indice Ftse100 scivola dello 0,7%.
Anche Piazza Affari apre in ribasso con l’indice Ftse Mib che segna un calo di oltre mezzo punto percentuale per poi limitare le perdite a un -0,2% in area 24.157 punti. Da monitorare STMicroelectronics in rialzo dell’1,1%, nel giorno dello stacco del dividendo trimestrale. Il colosso italo-francese dei semiconduttori staccherà una cedola trimestrale di 0,042 dollari, la prima delle quattro previste nel 2021. Quest’anno Stm ha tagliato il dividendo da 0,24 a 0,168 euro. Acquisti anche su Saipem che sale dello 0,9% a 2,385 euro. Il titolo festeggia il nuovo contratto in Qatar da oltre un miliardo di dollari. Sul fronte opposto, male le banche guidate da Bper che cede quasi il 3% passando di mano a 1,9 euro, dopo aver lasciato sul parterre quasi il 4% nella seduta di venerdì scorso.
Nel frattempo i future sono misti a Wall Street: il Dow Jones cede l’1,16%, l’S&P lo 0,35% e il Nasdaq guadagna lo 0,77%. A due velocità anche l’Asia: il Nikkei cede il 2,07%, Hong Kong lo 0,03% e Shanghai guadagna lo 0,89%.
Dopo la decisione di Erdogan il cambio dollaro-lira turca guadagna oltre l’8,8% a 7,8447. Tra le altre valute l’euro/dollaro scende sotto 1,19 a 1,189, -0,134%, il dollaro/yen è a 108,74, -0,119% e il cross tra sterlina e biglietto verde tratta a 1,385, -0,137%.
Tra le commodities il petrolio Wti cede lo 0,34% a 61,21 dollari al barile, il Brent perde lo 0,39% a 64,28 dollari al barile e l’oro lascia sul terreno lo 0,643% a 1.730 dollari l’oncia.
La seduta odierna sarà scarna di indicazioni. L’agenda macro di oggi prevede la sola pubblicazione delle vendite di case esistenti negli Stati Uniti. Da seguire il discorso del governatore della Fed, Jerome Powell, sul tema innovazione banche centrali. Dal suo intervento potrebbe emergere qualche ulteriore chiarimento sul livello di tolleranza dell’istituto riguardo al rialzo dei tassi governativi a lungo termine.
di: Maria Lucia PANUCCI
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