Sono state vendute 6,22 milioni di unità rispetto ai 6,66 milioni di gennaio
Brutte notizie arrivano dal mercato immobiliare americano. Secondo quanto comunicato dall’Associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari (NAR) nel mese di febbraio le vendite di case esistenti degli Stati Uniti sono scivolate del 6,6%, al valore annualizzato di 6,22 milioni di unità. Il calo è stato ben superiore rispetto alle stime degli analisti che avevano previsto una flessione limitata a -2,9%. A gennaio il dato riportava +0,2%.
Su base annua le vendite sono invece salite del 9,1% dai 5,70 milioni di unità di febbraio 2020. Il prezzo mediano è balzato a $313.000, in crescita del 15,8% su base annua. Le scorte sono scivolate del 29,5% su base annua, al minimo record di 1,03 milioni di abitazioni.
Nel Nord-est degli Stati Uniti le vendite di case esistenti sono scese su base mensile dell’11,5%; nel Midwest, sono calate del 14,4%, facendo -6,1% nel Sud. L’area occidentale è stata l’unica Regione ad assistere a un aumento delle vendite di case esistenti, pari a +4,6% su base mensile.
Secondo Lawrence Yun, capo economista di NAR, ci potrebbe essere un rallentamento della crescita nei prossimi mesi poiché l’aumento dei prezzi e l’aumento dei tassi sui mutui ridurranno l’accesso all’acquisto di una casa per molte persone. «Mi aspetto comunque che le vendite di quest’anno siano superiori rispetto a quelle dello scorso anno», ha sottolineato Yun.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/JOHN G. MABANGLO
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