In 3123 siti vengono effettuate somministrazioni 12 ore al giorno, 7 giorni su 7. Ad oggi il 54% della popolazione adulta ha già ricevuto almeno la prima dose
La campagna vaccinale più organizzata ed efficiente è quella inglese. In sole 24 ore, sabato scorso, sono state inoculate nel Paese 844.285 dosi con un un ritmo di 27 vaccini al secondo. A ricevere almeno una dose sono stati 28 milioni di residenti, pari al 54% della popolazione adulta.
Già la scorsa estate il governo di Londra aveva prenotato 447 milioni di dosi di vaccini rivelatisi tali tra AstraZeneca, Pfizer, Moderna, Novavax, per una spesa di 13 miliardi di euro. Con AstraZeneca i britannici hanno raggiunto un accordo a maggio mentre l’Unione europea lo ha fatto ad agosto. Le vaccinazioni con AstraZeneca, inoltre, non si sono mai interrotte, a differenza di molti Paesi europei.
A guidare la task force britannica sui vaccini c’è Kate Bingham, che ha offerto alle case farmaceutiche siti di produzione e volontari per i test. Anche sul vaccino Pfizer Londra si è mossa in anticipo: Mhra, l’ente del farmaco britannico, lo ha approvato a inizio dicembre, un mese prima di quanto fatto dagli europei.
La campagna vaccinale era stata organizzata già in estate: a capo delle operazioni il governo aveva posto Simon Stevens, leader della Sanità pubblica, che ha immediatamente provveduto a mobilitare i medici di base ancor prima che venissero convertiti stadi, chiese, teatri e supermercati. A oggi sono 3.123 i siti dove vengono effettuati i vaccini su tutto il territorio britannico. Le somministrazioni vengono fatte 7 giorni su 7, per 12 ore.
Per distribuire le dosi e costruire i maxi hub è stato impiegato l’esercito, coordinato dal sistema centralizzato totalmente digitale che caratterizza la sanità britannica. Ai cittadini è bastato iscriversi dal medico di base. Nessuna precedenza a categorie specifiche: il 95% degli over 65 ha già ricevuto almeno una dose.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: EPA/ANDY RAIN
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