
L’azienda si difende: non sono una scorta, ma dosi in attesa del controllo qualità
I carabinieri del Nas hanno trovato nello stabilimento AstraZeneca di Anagni uno stoccaggio di 29 milioni di dosi di vaccino anti covid. Sebbene in un primo momento si parlasse di destinazione UK (come abbiamo visto qui), i lotti ispezionati sembrerebbero avere destinazione Belgio.
L’Europa ha reagito invocando il blocco dell’esportazione dei vaccini, di cui già si parlava (come abbiamo visto qui), ma l’azienda si difende: «non è corretto descriverle come una scorta. Il processo di produzione dei vaccini è molto complesso e richiede tempo. In particolare, le dosi di vaccino devono attendere l’autorizzazione del controllo di qualità dopo che il riempimento delle fiale è stato completato – ha spiegato l’azienda – non ci sono esportazioni attualmente pianificate se non verso i Paesi Covax. Ci sono 13 milioni di dosi di vaccino in attesa di inviare il rilascio del controllo qualità a Covax come parte del nostro impegno a fornire milioni di dosi ai paesi a basso reddito, il vaccino è stato prodotto al di fuori dell’Ue e portato nello stabilimento di Anagni per essere riempito in fiale. L’Ue sostiene pienamente la fornitura di Paesi a basso e medio reddito attraverso lo strumento Covax».
AstraZeneca ha aggiunto che ci sono altri 16 milioni di dosi in attesa che il rilascio del controllo di qualità venga spedito in Europa: «quasi 10 milioni di dosi saranno consegnate ai Paesi dell’Ue durante l’ultima settimana di marzo, il saldo ad aprile poiché le dosi sono state approvate per il rilascio dopo il controllo di qualità».
Il premier britannico Boris Johnson, intanto, è tornato sulle sue dichiarazioni fatte in tema di vaccini e ha dichiarato che bloccare l’export sarebbe una cattiva mossa per l’Ue: «le conclusioni delle aziende farmaceutiche sarebbero quelle di domandarsi se fare o meno investimenti in quei Paesi che impongano blocchi arbitrari».
di: Micaela FERRARO
FOTO: AFP/VINCENZO PINTO
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