
Così il Presidente di Confcommercio ha commentato le recenti misure introdotte dal decreto del governo Draghi
Necessario un maggiore impegno per salvare il Paese, così il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ha commentato le recenti misure varate dal governo. «Dal presidente Draghi ci aspettiamo una svolta che non c’è ancora. Ci aspettiamo quel coraggio responsabile con cui nel 2012 salvò l’Unione monetaria europea, dichiarando il famoso whatever it takes. Ma questa volta deve farlo per salvare le nostre imprese. Che poi vuol dire salvare l’Italia» – ha dichiarato Sangalli in un’intervista al Corriere.
In merito ai soggetti interessati dal decreto Sostegno, ha commentato: «alla fine sono circa tre milioni. In questo modo l’indennizzo medio è di circa 3.700 euro. Non ci siamo. Il rischio è la chiusura di circa 300 mila imprese del terziario e circa 200 mila partite Iva. Servono indennizzi più adeguati, più inclusivi e più tempestivi» – ha sottolineato Sangalli. – «E poi c’è un problema legato ai costi per le imprese rimaste chiuse: dalle locazioni ai finanziamenti. Chiediamo che possano essere sospesi, almeno fino a quando le imprese non potranno ripartire in piena normalità».
«Insieme con l’Abi e le altre associazioni abbiamo chiesto alle istituzioni europee e italiane la proroga delle moratorie in essere e l’introduzione di nuove, nonché una durata dei prestiti con garanzia pubblica di non meno di quindici anni» – ha proseguito Sangalli – «E senza che tutto ciò comporti classificazioni critiche o addirittura un default dei debitori. Pensiamo che il governo italiano possa e debba assumere un’iniziativa determinata al riguardo».
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/ETTORE FERRARI
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