
La conferenza stampa al termine del vertice europeo, il dossier principale rimane quello dei vaccini. La chiave di ripartizione delle dosi è in base alla popolazione. Dubbi su AstraZeneca, von der Leyen chiarisce: 13 dei 29 milioni di dosi di Anagni erano destinati a Covax
Si è tenuto oggi il vertice Ue in videoconferenza (leggi qui), al termine del quale il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen hanno tenuto una conferenza stampa. È stata la prima volta dopo 11 anni che un presidente americano ha partecipato all’incontro: l’ultimo era stato Barack Obama. «Abbiamo avuto l’occasione di sentire la visione del presidente sulla futura collaborazione tra Ue e Usa. È stata l’occasione per noi per esprimere il nostro impegno per l’Alleanza atlantica – ha detto Michel – abbiamo identificato i temi su cui ci impegniamo insieme in particolare sulla necessità di garantire accesso ai vaccini e alle catene di approvvigionamento».
Il dossier principale sul tavolo è stato quello dei vaccini: «abbiamo dovuto prendere decisioni difficili – ha dichiarato Michel – siamo mobilitati ad aumentare sostanzialmente la produzione e la distribuzione dei vaccini anti-covid nelle prossime settimane».
Confermato lo scambio di vedute dalla presidente della Commissione europea, che ha spiegato l’intento di creare una nuova agenda di collaborazione con gli Stati Uniti. «Con il presidente Biden c’è stato un ottimo scambio di vedute. Ue e Stati Uniti sono entrambi produttori di vaccini, è nell’interesse comune collaborare per garantire il funzionamento delle catene di approvvigionamento – è intervenuta Ursula von der Leyen – gli Usa sono un partner importante, di valore per noi, dobbiamo creare una nuova agenda Ue-Usa per cogliere nuove opportunità».
La von der Leyen ha poi dichiarato la necessità di certezza sulle dosi dell’Unione: «ci compete – ha sottolineato – perché dobbiamo poter spiegare ai cittadini che se le società esportano i vaccini al resto del mondo è perché stanno rispettando integralmente gli impegni presi e non c’è rischio per la sicurezza degli approvvigionamenti in Ue». A seguire, la presidente ha aggiunto che l’Eurozona può e deve essere orgogliosa dell’export globale ma permane l’invito per gli altri a “corrispondere” alla stessa apertura.
In conclusione, il leader dei 27 ha invitato il Coreper «ad affrontare la questione dell’assegnazione delle 10 milioni di dosi di BioNTech-Pfizer anticipate al secondo trimestre del 2021, in uno spirito di solidarietà».
Per quanto riguarda le dosi di Anagni, von der Leyen ha chiarito che AstraZeneca ha reso noto la suddivisione: dei 29 milioni, 13 milioni sono per Covax e 16 milioni sono per gli Stati membri europei. Inoltre, la sostanza farmaceutica che è stata utilizzata per l’infialamento delle dosi nel sito italiano di Anagni proveniva dalla Corea del Sud e dalla Cina. «Per noi è importante che i vaccini vengano consegnati a Covax, che è il pilastro principale per assicurarsi che i Paesi a basso reddito abbiano accesso ai vaccini».
Confermato durante la conferenza stampa anche l’impegno del commissario europeo Thierry Breton con la sua task force per garantire le forniture con gli Usa, e quello dell’Ue a espandere la produzione contro le varianti.
Nel documento conclusivo emergono i dettagli circa la ripartizione delle dosi di vaccino, che permane suddivisa in base alla popolazione.
di: Micaela FERRARO
FOTO: EPA/YVES HERMAN / POOL
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